Ascolta l'intervista di Fattitaliani ad Alessandro Preziosi. La celebre commedia teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac,
uno dei più estrosi scrittori del seicento francese precursore della
letteratura fantascientifica, ebbe già dalla prima un eccezionale
trionfo di pubblico e critica che salutò questo dramma romantico come
una vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei
sentimenti e delle passioni umane.
L'opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all'insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, costi quel che costi, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno.
Cyrano
è una commedia tenera e romantica, tutta puntata sul ritmo, che rifugge
il monumentale e il fastoso, ma soprattutto coinvolgente come solo il
personaggio del celebre poeta e spadaccino sa essere, capace com'è, di
gridare e di piangere con eguale convinzione.
Khora.teatro
con la scelta del Cyrano prosegue nel solco del fortunato allestimento
dello spettacolo "Amleto", nel quale all'alto gradimento del pubblico ha
fatto riscontro l'interesse della maggiore critica nazionale, nel
portare in scena un grande classico del teatro rivolta ad un vasto
pubblico popolare, pur strizzando come sempre l'occhio nel
confezionamento editoriale ai giovani.
Nell'allestimento
di Khora.teatro, che da quest'anno coproduce con il Teatro Stabile
d'Abruzzo, lo scontroso spadaccino dal mostruoso naso ed innamorato
della bella Rossana è interpretato da Alessandro Preziosi, reduce dai
successi televisivi e premi cinematografici, che raccoglie la sfida
tutta teatrale di mettere in scena lo scrittore e poeta
dall'irresistibile e vitale creatività, che ama mettere in ridicolo i
suoi nemici con la straordinaria abilità della spada, leggendaria almeno
quanto la lingua, tutta giocata tra trovate comiche e i giochi di
parole, pur raggiungendo tra le vette più alte della poesia
ottocentesca.
Il ritorno dei classici
e la rinnovata attenzione al teatro di parola anche tra le giovani
generazioni favorisce oltre all'ampliamento del naturale target teatrale
una ampia e variegata circuitazione.
Note di regia
"Non si combatte solo per vincere.
No... è più bello battersi quando la vittoria è incerta!..."
Cyrano di Bergerac, Atto V - Scena VI
Attraverso
queste battute Rostand suggella la forza eroica e l'affascinante
dignità di un personaggio che affronta la morte a testa alta, da
guascone, sollevato nello spirito dall'aver finalmente trovato il
coraggio di dichiarare il suo amore alla donna amata.
Da
questo connubio di dignità e incapacità di amare ho cercato di prendere
le mosse credendo sin dal principio che il Cyrano de Bergerac sia una
commedia sulla "inadeguatezza" e sulla epicità sentimentale delle grandi
personalità rispetto al comune sentire dell'amore, dell'amicizia e in
genere rispetto alla coerenza con la quale compiere, in un labirinto di
scelte, la più giusta per sé e per i propri valori.
Finalmente
un personaggio che può agire liberamente per perseguire il suo sogno di
essere amato attraverso qualunque mezzo, qualunque sotterfugio: ora
facendo perno sulla candida bellezza di Cristiano suggerendo le parole
da soffiare al cuore della raffinata Rossana, ora rafforzando il suo
amore proprio sulla certezza di non essere contraccambiato, sulla paura
di essere respinto come amante, come amico innamorato.
In
questo solo apparente gioco d'amore, ho fornito a Cyrano una messa in
scena che permettesse di muovere come un burattinaio i personaggi e le
loro dinamiche fino a darci l'illusione di una storia scritta
all'impronta solo per noi pubblico; così nell'adattamento del testo e
nella rispettiva traduzione, ho cercato di far coesistere la prosa e la
poesia relegando i versi alessandrini ad un gioco lezioso e risolutivo
di certe questioni e cercando invece di dare respiro alla travolgente
dimensione poetica del testo che va dritta allo spirito e all'anima di
una donna per il cui amore si è disposti anche a morire.
Alessandro Preziosi
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