Al cinema dal 26 settembre, la pellicola Universitari - Molto più che amici di Federico Moccia racconta degli studenti Carlo (Simone Riccioni), l’iraniano Faraz (Brice Martinet) e Alessandro (Primo Reggiani),
il più scapestrato (compra gli esami invece di studiare) che condividono la sede a Villa Gioconda, un’ex clinica: il loro equilibrio viene sconvolto
quando la padrona di casa (Paola Minaccioni) decide di affittare altre
tre stanze ad altrettante ragazze: Francesca (Sara Cardinaletti), Giorgia (Nadir Caselli) e l’eccentrica Emma (Maria Chiara Centorami). Ognuno porta con sé la propria storia segreta e come si dice nel film «niente è come sembra». Fattitaliani ha intervistato Simone Riccioni, giovane attore con già
altre esperienze cinematografiche e teatrali.
Come si è rivelata l'esperienza di "Universitari"?
L'esperienza di UNIVERSITARI si è rivelata da una parte
divertentissima visto il gruppo di ragazzi con cui sono
stato a lavoro per due mesi, da un'altra parte abbastanza
faticosa, dato che non avevo mai avuto un'esperienza così
importante di set! Ma spero vivamente ce ne siano tantissime
altre di possibilità.
Conoscevi le esperienze diverse di Federico Moccia
Sì, avevo visto quasi tutti i suoi film, quindi sapevo
cosa aveva fatto Federico Moccia in questi anni precedenti.
Su quale linea vi siete incontrati sul set?
Penso
sulla linea del personaggio, mi spiego meglio, Federico
aveva un'idea del suo Carlo molto ben precisa e io sono
stato alle sue direttive.
Facile mostrare il proprio talento e interpretare il proprio personaggio in un film corale?
E' molto difficile in un film corale con tutti questi
emergenti nonché bravissimi attori mostrare il proprio
talento, è stato molto difficile e credo anche che possa
fare molto molto di più, diciamo che l'emozione gioca brutti
scherzi. Comunque sia non è stato affatto facile riuscire a
impersonificare Carlo e renderlo credibile!
Sei rimasto in contatto con gli altri giovani colleghi?
Sono rimasto in contatto con tutti in particolar modo con
Brice Martinet, con il quale si esce a cena con le
rispettive ragazza e moglie, e alle volte non disdegniamo una
bella partita a burraco.
Ci parli degli studi che hai fatto e del modo in cui hai vissuto gli anni della scuola?
Io ho studiato al liceo scientifico dei salesiani di
Macerata, gli anni scolastici li ho vissuti giocando a
basket, facendo teatro e studiando. Ascoltavo molto a scuola
e a casa facevo solo i compiti obbligatori da dover
scrivere, sono stati degli anni stupendi.
Carlo ti somiglia?
Carlo, secondo me, mi somiglia solo per il fatto che è un
sognatore, che insegue quindi il suo sogno, quello di
diventare un regista, bè qui siamo molto simili visto che
io sto inseguendo il sogno di fare l'attore.
Ma per il resto, Carlo è un buono, è un timido, è un ragazzo
molto sfortunato da una parte, impacciato dall'altra e
gliene capitano di tutti i colori, e anche molto ordinato e
preciso. Io sono molto casinista, non sono preciso, non
detto regole, non sono molto timido come lui ma il giusto e
sono molto verace e irruento, penso di scostarmici
abbastanza.
Prossimi progetti?
Per i prossimi lavori diciamo che ho già qualche altra
cosa in ballo da dover fare ma non dico nulla per
scaramanzia.
Ma posso dirvi che il 16 gennaio uscirà nelle sale E fu sera e fu mattina un film di Emanuele Caruso dove anche qui sono
uno dei 5 protagonisti, è una storia totalmente diversa da
quella di Universitari ma allo stesso tempo molto
affascianante, è un film drammatico ma varrà la pena
vederlo, è molto molto interessante! Giovanni Zambito.
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