Dopo il debutto all’VIII Festival dell’Incanto (Roddi, Cn) e lo straordinario successo avuto nell’ambito
del FontanonEstate, dal 2 al 13 ottobre
al Teatro Arcobaleno di Roma va in scena lo spettacolo “Qui”.
Protagonista una giovane coppia (Andrea
Trovato, Alessia Sorbello) che, dopo mille incertezze, decide finalmente di
affittare un appartamento per andarci a vivere insieme. L’appartamento in
questione è un piccolo monolocale di proprietà di una signora (Anna Cianca) rimasta ormai sola, tanto
simpatica quanto invadente. Qui! E’ il
luogo del presente, dell’istante carpito, delle scelte di vita e del quotidiano
ma diventa anche il luogo dell’imprevedibile, delle paure, delle liti e dei
sorrisi, un’inesauribile fonte di ricordi di vita vissuta, un libro scritto e
mai completato, l’esigenza di un altrove, un eterno divenire… in una parola: un
passaggio. Forse non soltanto un luogo. Come la Vita. Come il Teatro.
Dal genio comico di Michael Frayn, celebre per il più noto Rumori fuori scena, un insieme deliziosamente commovente di situazioni che esplorano la complessità dell'amore e della vita di coppia nel mondo moderno enfatizzando l'umorismo che può scaturire dal "semplice" stare insieme! Lo spettacolo, avvalendosi della dinamicità, del ritmo e dello humour tipici della drammaturgia contemporanea di Frayn, offre al pubblico la possibilità di riflettere attraverso il sorriso. L'intervista di Fattitaliani ad Andrea Trovato.
Affrontare
le regia di un testo di un autore straniero che sfide pone?
Restituire al pubblico la migliore
traduzione possibile. E’ l’unica cosa che mi viene in mente, se di sfida si può
parlare. Laddove per traduzione intendo non solo quella delle parole che
compongono il testo, ma anche quella di tutta una serie di “con-testi” in cui
esse si esprimono. Per il resto il lavoro registico è tale e quale a quello che
si fa su un testo italiano per quanto mi riguarda. Il Teatro di per sé è già la
traduzione in forma agita di un testo scritto. Nello specifico, la drammaturgia
di Michael Frayn a prima lettura può risultare complicata ma, una volta messa
in scena, conquista lo spettatore e gli ruba l’attenzione dall’inizio alla fine
dello spettacolo. Certo, ci sono delle particolari battute che prendono di mira
la società inglese e le sue contraddizioni, ma in questo caso no: è un testo talmente
attuale, contemporaneo ed universale che ogni coppia, da New York a Tokyo, avrà
modo di identificarsi.
Il
titolo italiano ripropone quello originale che in effetti riproduce la sostanza
e il significato dello spettacolo: allargandone la portata, di che cosa
potrebbe essere la metafora il rapporto fra i tre personaggi?
Indubbiamente della Vita stessa e, quindi,
del Teatro. Quando due persone decidono di andare a convivere stanno in fondo
cercando la propria identità di coppia. Il loro modo di stare al mondo. Siamo
tutti alla ricerca del nostro spazio vitale, ne abbiamo bisogno per poterci
identificare in esso, per trovare noi stessi. E quando è una coppia a cercare
se stessa e il suo spazio vitale, la situazione diventa un po’ più complessa:
le identità si moltiplicano e le esigenze che in un primo momento si pensa di
non avere o alle quali si crede di riuscire a soprassedere diventano via via
sempre più grandi: crescono insieme alla coppia. Le mura dell’appartamento in
cui viviamo si fanno confine. Così gli ambienti diventano territori, i
territori persone. Finché tutto questo spazio che ci circonda e ci definisce
non comincia a starci stretto. Allora nasce l’esigenza di sconfinare da quelle
mura quotidiane, di trovare uno spazio più grande che possa regalarci
rispettivamente più aria. Ed ecco che sta per arrivare il Futuro. E’ lì, dietro
la porta. Oltre i confini del “qui” che non
può essere altro che “adesso”.
Nella
messa in scena rispetto alla regia che aveva in mente l’interazione con le due
colleghe ha modificato-accentuato-attenuato qualche aspetto in particolare?
E’ stata una bellissima collaborazione
all’insegna della passione che tutti a tre mettiamo in questo nostro mestiere,
del rispetto e del piacere di giocare insieme. Ho potuto assumermi la
responsabilità di dirigere uno spettacolo in cui recito anche la parte del
coprotagonista solo potendo contare sulla preziosa collaborazione di Anna
Cianca e Alessia Sorbello. Certamente la loro attorialità mi ha suggerito delle
sfumature molto originali e giuste per i personaggi.
Spirito e humour di Michael Frayn li
considero abbastanza “mediterranei” se rapportati a ciò che comunemente
definiamo “humour inglese”. Ho cercato, quindi, di cogliere, rispettare e
mantenere le sue intenzioni, fidandomi ed affidandomi alla sua scrittura.
Questo testo, nello specifico, è alquanto particolare: si ride ma, come in
tutti i testi comici di un certo spessore, il riso nasce da un modo diverso di
interpretare la realtà, esattamente come la tragedia ma da un altro punto di
vista, dall’altra faccia della stessa medaglia. Giovanni Zambito.
TEATRO
ARCOBALENO DI ROMA
DAL 2 AL 13 OTTOBRE 2013
in
scena
“QUI”
di Michael Frayn
regia
di ANDREA TROVATO
con
ANNA CIANCA
ALESSIA SORBELLO
ANDREA TROVATO
02-13 ottobre 2013
Da merc. a sab. alle 21 - la
domenica alle 17.30
Biglietto: intero € 18 + € 1 di
prevendita
ridotto Over65, Metrebus, Bibliocard,
CartaxDue, Cral € 15,00 +
€ 1 di prevendita
universitari euro 12 + € 1 di
prevendita
bambini
da 6 a 11 anni € 7,00 - bambini
sotto i 6 anni € 2,00
Teatro Arcobaleno
– Via Francesco Redi, 1a Roma
Info e
prenotazioni tel. 06.4402719 - info@teatroarcobaleno.it
Ufficio Stampa Vita Ragaglia – vita.ragaglia@gmail.com
– 342.1051604
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