I riferimenti della propria
storia s'intuiscono a partire dal cognome della famiglia aristocratica:
è stato facile mettere da parte alcune testimonianze o ricordi per
lasciare spazio all'immaginazione oppure il tutto è avvenuto in maniera
spontanea durante la scrittura?
Domanda difficile! No non è stato facile, quello che ho cercato di
fare (ci ho messo otto anni a scrivere il libro) all'inizio è stato di
raccogliere più materiale possibile nei miei ricordi e in quelli che
generosamente mi hanno passato i miei familiari, poi ho scelto, cercando
di mantenere una struttura e il progetto che intanto si andava formando
nella mia testa, mantenendo per l'appunto anche l'idea che la memoria
di una bambina è spesso fanfarona e questo aspetto mi piaceva mantenerlo
come senso di un realismo fantastico.
La condizione quasi di
"apolidi" della protagonista e delle sorelle potrebbe anche avere dei
lati positivi e apportare dei vantaggi. Accade ai personaggi del
romanzo?
Sì, direi di sì, io sono molto grata ai miei genitori di questo spazio di libertà che ci è stato regalato, facendoci vivere tanto in giro, certo da ragazzina era anche un problema avere un'identità fragile, ma poi è risultato sempre un fatto estremamente positivo. E dunque ai miei lettori ho cercato di raccontare il senso profondo delle vite apolide dei miei personaggi.
Sì, direi di sì, io sono molto grata ai miei genitori di questo spazio di libertà che ci è stato regalato, facendoci vivere tanto in giro, certo da ragazzina era anche un problema avere un'identità fragile, ma poi è risultato sempre un fatto estremamente positivo. E dunque ai miei lettori ho cercato di raccontare il senso profondo delle vite apolide dei miei personaggi.
"Palermo. Luogo di partenza e
luogo di approdo" resta comunque un riferimento. Oggi vedi la città
ancora così?
Una città difficile, un po' alla deriva, con della gente eccezionale,
che con tutte le difficoltà che è ed è stata costretta ad attraversare
rimane salda.
Io mi sento molto palermitana, amo il sud, amo abitarci.
Che rapporto hai con la
letteratura e la storia delle grandi famiglie del passato al centro di
vicende fra il tragico e lo scandalo?
Sono storie che mi interessano moltissimo, lì in quella confusione tra
sano e malato risiede la nostra essenza di siciliani, è li dentro che
dobbiamo guardare, con coraggio perché non è facile riconoscere la
nostra parte malata.
Ricordi qualche vicenda o libro in particolare?
Ne ricorderei moltissime, e moltissimi sono i libri di riferimento.. Sopra tutti per me rimane il maestro, cioè Sciascia.
Dopo "Elegia delle donne morte" un altro libro in finale in un premio letterario: una bella soddisfazione...
Sono molto contenta, penso che è un bel modo per onorare la storia.. Speriamo!
Come lettrice che libri prediligi?
Sono una divoratrice: romanzi e anche romanzi storici che mi divertono moltissimo e quando sono veramente stanca gialli...
Come scrittrice sei severa con te stessa?
Moltissimo, riscrivo. Almeno cinque sei volte tutto daccapo
Mi alzo all'alba e sto circa tre ore alla scrivania.... Non sono mai contenta di me stessa... Giovanni Zambito.
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