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venerdì 10 gennaio 2014

Una visione artistica: l'Emilia Romagna raccontata da 16 personaggi. Fattitaliani intervista l'autrice Chiara Giacobelli

Il volume “Emilia Romagna. Una visione artistica” - sottotitolo “Per la prima volta raccontata in maniera inedita da 16 personaggi di rilievo” - intende esplorare i luoghi più belli e suggestivi della regione, a cominciare proprio da Bologna, cuore e motore di questa terra solare. Il principale obiettivo del libro realizzato dal club Round Table Bologna in occasione del Natale 2013 è quello di devolvere un’alta percentuale dell’incasso in beneficenza all’associazione “Acacia”, in particolare per il progetto “Melograno”, che si occupa di disabilità e deficit psicomotorio.
Il volume viene distribuito all’interno dei circuiti regionali, sia attraverso la promozione nel corso di eventi e manifestazioni, sia sfruttando la presenza nelle principali librerie delle più importanti città. I racconti si distinguono da qualunque altra pubblicazione in quanto sono quelli di sedici personaggi di rilievo nati proprio tra le mura delle città, o sulle verdi colline e pianure che percorrono l'Emilia Romagna in tutta la sua interezza. Ne è autrice Chiara Giacobelli, scrittrice e giornalista che da anni si occupa di cultura, turismo e arte, intervistata da Fattitaliani.

In che senso e modo l'Emilia Romagna è raccontata in una maniera inedita?
In questo libro per la prima volta i luoghi, le atmosfere, gli itinerari, i tesori nascosti, la storia e anche le prelibatezze eno-gastronomiche dell'Emilia Romagna vengono raccontati attraverso i ricordi, i consigli e le suggestioni di 16 personaggi, ciascuno considerabile un'eccellenza nel proprio campo: sceneggiatori come Fabio Bonifacci, musicisti come I Nomadi, il comico Giuseppe Giacobazzi, l'attore Ivano Marescotti, il professor Fabio Alberto Roversi Monaco, l'ex Prima Ballerina della Scala Liliana Cosi e poi ancora sportivi, pittori, imprenditori originari di questa terra - o che qui vivono da anni - ci hanno prestato la propria voce e visione per scoprire un'Emilia Romagna insolita, curiosa, interessante per tutti.
Facile scegliere i personaggi, contattarli e tirare fuori ricordi e sensazioni personali?
La scelta è stata fatta insieme alla Round Table di Bologna, che di fatto ha reso questo progetto possibile e ha tenuto i contatti non soltanto con i personaggi scelti, ma anche con l'associazione Acacia, alla quale verrà devoluto parte del ricavato per un progetto destinato a ragazzi con gravi problemi psicomotori. Abbiamo dovuto fare i conti con il tempo limitato per riuscire ad essere in libreria prima di Natale, perciò dobbiamo agli intervistati un ulteriore ringraziamento per esserci venuti incontro quanto a tempistiche. Di sensazioni personali, ricordi e spunti ne sono venuti fuori moltissimi, tutti diversi a seconda della professione e della località; poi, per ragioni di spazio, ho dovuto sintetizzarli e infine corredarli con delle belle immagini forniteci da fotografi professionisti dell'Emilia Romagna.

In che maniera sei intervenuta durante le interviste tenendo in considerazione dell'intento che perseguivi e il rispetto del resoconto del personaggio di turno?
Il mio intervento è stato intanto nella scelta delle domande, per guidare gli intervistati dove ritenevo fosse più opportuno. Avendo io la visione d'insieme di come stavo costruendo il libro, ho cercato di non essere mai ripetitiva, di spaziare il più possibile nei luoghi e nei temi, di curiosare ogni volta all'interno di ambiti diversi, cosicché le interviste non risultassero ripetitive, ma diverse e sempre stimolanti. L'altro contributo è stato quello di dare al tutto un taglio artistico, sia attraverso la formulazione dei testi, sia attraverso le immagini scelte, sia anche per mezzo di citazioni inserite qua e là tra una pagina e l'altra.
C'è un ricordo in particolare che ti ha emotivamente toccato?
Anche se rischio di essere di parte, l'intervista che più mi ha emozionata è stata quella con Fabio Bonifacci, per un motivo molto semplice: essendo lui uno scrittore come me - ma molto più bravo di me - lo vedo un po' come un maestro e un modello, perciò potermi confrontare con lui e avere una piccola parte del suo tempo mi ha emozionata in particolar modo.


Alla fine del lavoro che cosa hai notato di diverso rispetto a quello che ti eri prefissata?
In linea di massima siamo riusciti a realizzare il lavoro che avevamo in mente, soprattutto considerando i tempi e le condizioni. Ovvio che se avessimo avuto più fondi a disposizione e più mesi per rielaborare tutto il materiale, forse sarebbe stato possibile fare un libro più corposo e completo, ma considerando i presupposti siamo molto contenti del risultato. Ci fa tanto piacere anche il fatto che in appena due settimane abbiamo già venduto più di duecento copie, inoltre ci contattano continuamente persone per organizzare presentazioni in vari contesti e i media sono estremamente presenti. Significa che il senso di questa iniziativa è stato compreso e apprezzato.

Una riflessione che ti piacerebbe che il lettore facesse grazie al tuo libro?
L'intento del libro è - oltre ovviamente a scoprire una regione bellissima in tutti i suoi aspetti - fermarsi a riflettere su chi è meno fortunato di noi e dunque merita una piccola, o grande, parte del nostro tempo. A volte basta un gesto quasi insignificante, come comprare la copia di un libro o partecipare a un evento, per fare qualcosa di concreto e utile nei confronti di chi vive uno stato di malattia grave o comunque invalidante. Mi piacerebbe quindi che questo libro spingesse le persone a chiedersi che cosa potrebbero fare nel proprio piccolo per aiutare chi ne abbia bisogno. Giovanni Zambito.

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