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martedì 5 aprile 2011

FATTITALIANI INTERVISTA JORGE EDUARDO CHEN CHARPENTIER, AMBASCIATORE DEL MESSICO IN ITALIA: "CON GLI STATI UNITI C'È UNA FRONTIERA, CON L'EUROPA C'È UNA CONTINUITÀ CULTURALE"

Con una popolazione di oltre cento milioni di  abitanti il Messico è una delle Nazioni più popolate del mondo ed è, subito dopo il Brasile, il Paese più popolato dell'America Latina. Essendo gran parte della popolazione costituita da discendenti   di europei e indigeni, di cui il 20%, direttamente di origine europea - ovviamente in prevalenza spagnoli, ma anche italiani, francesi, tedeschi, polacchi, russi ed inglesi - è ovvio che i legami cuturali con l'Europa siano molto forti. I rapporti diplomatici fra l'Italia ed il Messico risalgono a due secoli fa: al 15 dicembre 1874, e nel corso degli ultimi anni i legami bilaterali sono stati caratterizzati da rinnovate forme di cooperazione in diversi settori; cooperazione rafforzata con l'entrata in vigore –nell'ottobre 2000- dell'Accordo di Associazione Economica, Concertazione Politica e Cooperazione fra il Messico e l'Unione Europea. Fattitaliani ha intervistato l'Ambasciatore del Messico in Italia, sua Sua Eccellenza Jorge Eduardo Chen Charpentier.

Eccellenza, prima di venire in Italia dov'è stato?
Ero sottosegretario per l'America Latina nel Ministero degli Affari Esteri del Messico.
Ha scelto lei di venire in Italia?
Sì, l'ho scelto io senz'altro e vi spiego il perché. Qualche anno fa sono stato direttore generale per l'Europa sempre al Ministero degli Affari Esteri, ho avuto l'opportunità di lavorare con l'Italia in diverse questioni: da quel momento in poi sono rimasto convinto che il rapporto bilaterale tra il Messico e l'Italia è particolare. Quando ho avuto la possibilità di scegliere il mio destino, dopo aver finito l'incarico di sottosegretario per l'America Latina, ho scelto l'Italia perché sono convinto che c'è già un buon livello di rapporti e che poteva essere già un buon inizio.
Quali possono essere i piani di questo scambio: solo economico?
Quello che rende speciale l'Italia è che c'è un ampio ventaglio di possibilità, c'è un dialogo politico tra Italia e Messico molto importante. Il Messico ritiene che l'Italia sia uno dei paesi europei con cui abbiamo un rapporto particolare: abbiamo avuto delle visite ad alto livello e siamo impegnati in diversi programmi di scambio. C'è uno scambio commerciale molto importante: le cifre possono variare però il Messico è diventato il principale socio commerciale dell'Italia in America Latina. Abbiamo una comunione di vedute negli aspetti culturali: tempo fa a Villa Borghese c'è stata un'esposizione di scultura monumentale di un'artista messicana. E altre tre esposizioni messicane al Palazzo delle Esposizioni: una su Teotihuacan (dal 9 novembre 2010 al 27 febbraio 2011, ndr), un'installazione di un artista contemporaneo Carlos Amorales, una su fotografie della rivoluzione e Piazza Navona presso l'istituto Cervantes un'esposizione di grafica messicana. Con ciò vogliamo far vedere al pubblico italiano il nostro passato di cui siamo molto orgogliosi, vogliamo far vedere che cosa è stata la rivoluzione messicana che in qualche modo ha qualche parallelo con il Risorgimento italiano, vogliamo far vedere che cosa prepariamo per il futuro nell'ambito dell'arte. Inaugurata  Stiamo dicendo che non ci può essere soltanto il dialogo politico e commerciale ma ci deve anche essere anche quello culturale.
Eccellenza, dal punto di vista culturale il Messico confina più con gli Stati Uniti o con l'Europa?
Io la metterei in quest'altro modo: con gli Stati Uniti c'è una frontiera, con l'Europa c'è una continuità culturale. Riteniamo che le nostre origini sono più vicine a paesi come la Spagna, la Francia, l'Italia che non con gli Stati Uniti.
In questo momento il Messico quali nodi sta affrontando? Quali sono i punti più problematici attraverso cui passa la sfida del Messico?
C'è un problema che è nostro e non, quello del narcotraffico: la maggior parte del traffico delle droghe è diretto verso gli Stati Uniti. D'altro canto c'è l'altro problema, il traffico delle armi verso il Messico, che provengono anche dagli Stati Uniti, un giro di soldi illegali molto molto importanti.
Anche in questo ci sono somiglianze con l'Italia...
Sono molto consapevoli di questi problemi: il 1° ottobre s'è svolta la seconda riunione binazionale Italia-Messico a Città del Messico. Abbiamo fatto progressi con l'Italia per cooperare nella lotta contro lo scambio dei soldi illegali in diversi ambiti.
Il Messico come si colloca con il resto dei paesi latino-americani? C'è un fatto identitario molto forte eppure in qualche maniera è vicino al nord America e all'Europa...
Noi siamo un paese latino-americano: teniamo molti scambi con loro, ma al contempo siamo un paese aperto verso l'Europa. Abbiamo questa identità latino-americana, ma abbiamo rapporti scientifici con l'Europa, con l'America del Nord e altri paesi.
Come società, il Messico è laica o c'è una forte connotazione culturale religiosa?
Il 95% della popolazione si dichiara cattolica: abbiamo una definizione di Stato laico.
Dal punto di vista dell'affermazione dei diritti democratici, il Messico ha ancora del percorso da fare oppure le tappe fondamentali sono state raggiunte?
C'è una situazione democratica chiara, abbiamo avuto l'alternanza fra diversi partiti politici, abbiamo lo strumento politico per garantire la trasparenza dei rapporti democratici: e questo ha permesso che la democrazia politica si affermasse al 100%. Bisogna sempre lavorare insieme per concretizzare una democrazia di tipo economico-sociale, cioè unire le differenze fra i poveri e i ricchi, garantire pari opportunità a tutta la popolazione e un minimo di benessere per tutti.
Eccellenza, mentre negli Stati Uniti i cittadini sentono molto di parteggiare o per i conservatori o per i repubblicani, in Italia abbiamo una forte ideologizzazione ma in realtà la gente si disinteressa della politica. In Messico  c'è una partecipazione della popolazione alla vita politica?
Credo di sì, in Messico c'è una situazione che mi sembra importante: c'è una pluralità, ci sono tre partiti grandi e diversi partiti piccoli quindi c'è sempre la scelta fra un partito ecologista, un partito di centrosinistra, un partito di destra e c'è una scelta che porta le persone a interessarsi di più.
Se lei dovesse definire in poche parole in tre pregi importanti della gente messicana e i tre difetti maggiori...
Una delle caratteristiche dei messicani è che sono molto lavoratori, nonostante le immagini tradizionali: è gente lavoratrice, che fa le cose bene; l'investimento estero nonostante la crisi è aumentato; ci sono stabilimenti di alta tecnologia... La seconda è la fantasia per risolvere i problemi, si cerca una forma alternativa. La terza caratteristica importante è l'identificazione con il Paese: un messicano può andare a vivere altrove e magari si trova da tre-quattro generazioni negli Stati Uniti ma avrà sempre un'identità con il Messico. Le tre cose che dobbiamo correggere sono l'istruzione, bisogna aumentare il tasso di risparmio... dobbiamo risparmiare di più, e la capacità di risolvere i problemi diventi un capitale.
Se lei avesse un budget illimitato per realizzare un'iniziativa in Italia, che cosa farebbe?
Avvierei una casa di Messico in Italia, dove ci sia un'offerta gastronomica, ci siano corsi d'istruzione, una sala per le mostre, il cinema, un posto non solo per presentare le realtà messicane ma un posto dove certe correnti italiane possono venire in Messico.
Quanti messicani vivono in Italia?
È difficile saperlo: abbiamo fatto un calcolo che dice intorno ai seimila di cui tremila sono vincolati agli enti religiosi. In realtà il Messico non ha una realtà importante in Italia.
E gli italiani in Messico?
Non abbiamo un dato certo, ma si aggirano intorno a qualche decina di migliaia. Geograficamente sono molto circoscritti, si trovano nelle tre principali città dove c'è lo sviluppo economico più specifico, l'asse nelle spiagge del Caribe, nella bassa California Sud, in qualche spiaggia dello Stato di Guaca. A Playa del Carmen ogni settimana si pubblica un giornale in italiano.
Che cosa le piace della cucina italiana?
Mi piace tutto. Qualche cosa più delle altre: la pasta con la crema di noci, i carciofi alla giudia, e quello che è più pericoloso la cioccolata.
Se dovesse correggere una ricetta italiana con un ingrediente messicano che cosa aggiungerebbe?
In Messico preparano una cosa simile alla porchetta romana: con lo stessa carne invece di farla abbrustolire si potrebbe fare come una pietanza messicana, la carnitas, il cui metodo di cottura è diverso, in olio...
Conferma che le migliori decisioni si prendono a tavola anche a livello diplomatico?
No, l'importante si deve discutere in un tavolo da riunione, dopo di che si va a pranzo. Giovanni Chiaramonte Giovanni Zambito.

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