"Da ragazzina ascoltavo affascinata "li
cunti" che una vecchia prozia raccontava, spesso cambiando il finale, o
con voce impastata di sonno biascicava le frasi, e le storie si
intrecciavano, mischiando personaggi e fatti in un caleidoscopio
infinito. Mio nonno e mio padre raccontavano le storie antiche di
baroni che erano vissuti in quei palazzi che sovrastavano la casa in
cui sono cresciuta. Tutto ciò, riposto nella memoria come in un baule, è
riemerso, ma erano brandelli che somigliavano a vecchi vestiti che
necessitavano di stoffa per riparare le parti mancanti. Così ho
cominciato la mia peregrinazione di casa in casa, per recuperare dalla
voce delle vecchiette la memoria dei cunti di una volta. Era un viaggio
affascinante quanto faticoso perché ognuna mi dava una versione
personale che aveva a sua volta ascoltato nell'infanzia. Con quei
delicati lembi di fantasia ho cucito a piccoli punti le storie,
accostando i frammenti più ricorrenti nelle svariate versioni. Mettere
per iscritto quel narrare fatto di voce solamente, prima che si
perdesse del tutto, ecco qual è stato il mio obiettivo. Perché oggi non
si "cunta" più ai figli e ai nipoti. Prima che si perdesse, prima che
le nonnine non avessero più lucidità e fiato per raccontare. Ora che
alcune di queste persone non ci sono più rimpiango di non aver
cominciato prima, ma sono felice di poter mostrare a quanti vorranno
apprezzarlo, un pezzo di memoria storica che altrimenti si sarebbe
dissolta".
L'Autrice Enza Pecorelli
Enza
Pecorelli è nata e vive a Siculiana, in provincia di Agrigento, dove
insegna nella scuola primaria dell'Istituto Comprensivo "Capuana". Ha
studiato presso le salesiane dell'Istituto Santa Lucia di Palermo.
Scrive da parecchi anni racconti e poesie sia in lingua italiana sia in
dialetto siciliano e ha pubblicato una raccolta di racconti dal titolo
Il Capolinea. È vincitrice di due edizioni del premio di poesia
"Alessio Di Giovanni" e del premio "Ignazio Buttitta". Ha due figli e
uno splendido nipotino.
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