VIVA LION! è Daniele Cardinale. Nel
2009 si trasferisce in Canada, lascia
l’indie per dedicarsi al folk e, al rientro
in Italia, entra a far parte del roster di
Cosecomuni, l’etichetta dei Velvet.
Si
muove tra Roma, Toronto e Los Angeles.
Nel
Settembre del 2012 parte per un mini-tour
californiano con Claudio Falconi,
chitarrista dei Grannies Club, che lo
accompagna dall'estate del 2012. San Diego, Santa Monica, Venice, Los
Angeles fino al leggendario House Of Blues
di Hollywood, invitati da una booking
agency locale. Al Joshua Tree National
Park girano un live in compagnia di Megan
Pfefferkorn, talentuosa cantante folk
cresciuta tra Virginia e California.
Il
25 gennaio è uscito “The Green Dot Ep”
il disco d’esordio prodotto da Cosecomuni,
mixato da Alessandro Sgreccia e
masterizzato da Chris Fogal nel Black in
Bluhm di Denver, CO.
“The
Thrill” è il primo singolo estratto,
in uscita lo stesso giorno (video).
Tutti i
brani, in lingua inglese, ospitano una
guest: Velvet, Roads Collide, Gipsy Rufina,
Megan Pfefferkorn e altri musicisti. Quello
che doveva essere un EP acustico diventa un
vero e proprio collettivo, sulla scia dei
canadesi Broken Social Scene.
Questo (clicca) è il teaser in cui VIVA LION!,
insieme ad altri musicisti tra cui
Pierluigi Ferrantini dei Velvet, spiegano
com'è nato il progetto.
“The
Green
Dot Ep” è un concept basato su una
relazione a distanza Roma-Los Angeles. Le
canzoni, in maniera più o meno velata,
parlano della dedizione, della speranza,
del “commitment” e delle difficoltà di un
rapporto complicato dalla lontananza e
facilitato dalla tecnologia. The Green
Dot, il punto verde, è il segnale di
“camera on” del Macbook o di qualsiasi
laptop. Non ci sono batterie, tutte le
percussioni sono suonate battendo mani e
piedi, usando il legno e altri oggetti
trovati in studio (buste, spillette
appoggiate ad un piatto, etc). L'intervista di Fattitaliani.
Che
cosa dà in più al fare musica viaggiare e spostarsi fra diverse
città internazionali?
È un
arricchimento personale e le esperienze personali, culturali,
alimentano l’ispirazione e la ricerca artistica.
“The
Green Dot Ep” è nato proprio dalla tua personale esperienza?
Totalmente.
L’EP è autobiografico e racconta di un rapporto a distanza vissuto
tra Italia e California. Anzi, le canzoni sono nate prima per una
persona, poi sono diventate parte di un disco.
In che modo però l'hai trasformata in musica? È stato facile e
immediato?
È
stato naturale. In fin dei conti, come altri musicisti, evidentemente
è con le canzoni che riesco ad esprimermi piuttosto che con altre
forme artistiche. Spesso prendo una chitarra e comincio a pensare, a
immaginare o ricordare. Così nascono le canzoni.
ll coinvolgimento degli altri artisti è stato spontaneo? Com’è
nato?
Sì, è
stata la naturale conseguenza della libertà con cui abbiamo
registrato. Man mano che le canzoni prendevano forma ho coinvolto
amici e musicisti. La condivisione è contagiosa.
Tutti i brani sono in lingua inglese: provato a comporre in italiano?
Ho
scritto alcuni brani in italiano tanti anni fa, quando suonavo in una
band. Con Viva Lion! non ci ho mai nemmeno pensato, non è la lingua
di Viva Lion! C’è sempre tempo per cambiare idea.
In questo mondo così confuso e difficile, in che cosa consistono (e
vanno usate) effettivamente la forza e l'energia di un leone?
In
realtà il leone in Viva Lion! rappresenta le difficoltà, ma è vero
che in qualche modo ho cominciato a seguire e studiare la vita dei
leoni. L’energia del leone è rivolta principalmente a difesa della
famiglia e dei cuccioli. La forza non è brutale, ma
sorprendentemente regale ed elegante. Quasi nobile. Forse questo è
un approccio che può fare la differenza in questo mondo, piuttosto
che la pura violenza conseguenza della frustrazione. Giovanni Zambito.
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