"Musica politico sociale a basso profilo aziendale: La Costituente è
una band nata tra il 1936 e il 1948. Nel 2013 siamo ancora costretti ad
ascoltarla". Si presenta con ironia e con significativi richiami
storici La Costituente, fondata dal pianista Pasquale Pedicini e dall'autore e vocalist Lorenzo Catillo sulla base della precedente esperienza Rosso Rubino: una vera e propria fase costituente per un progetto aperto a collaborazioni e contributi. "Più che un cambio - dichiara il gruppo di Benevento - è la prosecuzione di un viaggio che metaforicamente esce dalle cantine e si apre verso la società in cui viviamo. La Costituente ci è sembrato un modo – perché no? – altisonante di racchiudere in un nome la voglia di tentare di apportare riforme al contenuto dei testi. Da sbarazzini figli di sbornie a tentativi di essere leggermente più riflessivi".
Dalla "denominazione di origine controllata" dei Rosso Rubino - autori nel 2008 dell'apprezzato Tecniche di approccio - alla "riforma della canzone d'autore" della Costituente: il disco d'esordio Per quanto vi prego rivela una formazione già matura nella scrittura di brani che spaziano tra varie influenze. “È un disco di canzoni classiche, di musica da camera, di rock e jazz, acustico ed elettrico, triste e festoso, perché molteplici sono le nostre influenze e le nostre esperienze e non abbiamo nessuna voglia di smettere di ricercare o di curiosare”. A proposito di jazz, La Costituente annovera nella sua struttura "assembleare" due affermatissimi 'young lions' del jazz italiano: il trombettista Luca Aquino e il chitarrista Giovanni Francesca, entrambi piazzati ai primi posti del Jazzit Awards 2012. Oltre a loro ospiti come Antonio Jasevoli e Leo Pantareiarricchiscono le atmosfere sfaccettate e mutevoli dell'opera.
La copertina con una tela in fiamme di Vinzela (artista noto per i roghi delle sue opere) ribadisce l'esigenza della Costituente di ripartire da zero per fissare nuovi valori, un richiamo forte alla politica, ancora più rilevante in tempi di disaffezione e astensionismo: "Scusate non ci leghiamo a questa schiera, moriremo pecore nere. Noi siamo ammalati di politica. I concetti dell’antipolitica li lasciamo a chi non riesce a compiere sforzi per tentare di comprendere che la politica è il nostro pane quotidiano". Preghiere laiche e riflessioni esistenziali, ironia e coralità, una nuova direzione per la parola in un affascinante affresco musicale. Management a cura di Morgana Backstage.
La Costituente nasce dalle ceneri dei Rosso Rubino, formazione che aveva debuttato su cd ottenendo anche un’ottima affermazione. Quali sono i motivi di questo cambio, quali le differenze tra i due progetti?
Piè che un cambio è
la prosecuzione di un viaggio che metaforicamente esce dalle cantine
e si apre verso la società in cui viviamo. Come apertura occorreva
dare un sinonimo di cambiamento: La Costituente ci è sembrato un
modo – perché no? – altisonante di racchiudere in un nome la
voglia di tentare di apportare riforme al contenuto dei testi. Da
sbarazzini figli di sbornie a tentativi di essere leggermente più
riflessivi.
Della Costituente
colpisce immediatamente la dimensione di laboratorio, di “working
band” aperta a ogni contributo: Per
quanto vi prego
è figlio di questo nuovo approccio?
Naturalmente il
segnale di apertura è nei contenuti dei testi ma ancor più deciso e
marcato nella ricerca di collaborazione esterna al blocco consolidato
della formazione. In questa ottica è da intendersi la desiderosa
voglia di avere presenze musicali di calibro eccellente. È un disco
principalmente acustico ma che non disdegna le chitarre elettriche, i
sintetizzatori, i noise e le distorsioni, molto politico nei
contenuti e nelle musiche, che cerca di sorprendere con la
consapevolezza di non aver inventato nulla di nuovo, ma di aver
semplicemente musicato delle sensazioni sincere e mai banali.
Non avete timore
nel presentarvi come gruppo “politico”: che senso date a questo
termine, rispetto al quale oggi c’è così tanta disaffezione?
Scusate non ci
leghiamo a questa schiera, moriremo pecore nere. Noi siamo ammalati
di politica. I concetti dell’antipolitica li lasciamo a chi non
riesce a compiere sforzi per tentare di comprendere che la politica è
il nostro pane quotidiano.
“Scorie
esistenziali dell’ultimo ventennio”: un concetto che accomuna e
lega i brani del disco. Si tratta di un concept album?
Come dicevo in
apertura, la necessità di comunicare concetti è alla base della
nascita dei testi. Quindi inteso in questo modo è sicuramente un
concept album.
Canzone d’autore
al centro, ma c’è tanto altro nel vostro nuovo disco, aperto e
chiuso da due preghiere molto diverse
La preghiera è
riflessione. La riflessione può avere un connotato laico (che è il
nostro) ma naturalmente anche spirituale. Ma sinceramente non esiste
una correlazione delle due concezioni nel disco. La preghiera finale
ha trovato spazio per gusto estetico e per il legame esistente con la
corale che l’ha eseguita.
Per quanto vi
prego
è un album che profuma di jazz, quanto è importante per voi questo
“peccato di gioventù”?
Fondamentale, come
tutta la musica. Il Jazz non è semplicemente un genere, è una
corrente di pensiero in continua evoluzione. In questo lavoro c’è
tanto jazz ma è un lato del carattere del disco e non lo
caratterizza a pieno, e tutto ciò è frutto anche del passaggio da
Rosso Rubino in cui il jazz era principalmente suonato, a La
Costituente in cui il jazz è pensato e vissuto, ma non troppo
palesato.
Luca Aquino,
Antonio Jasevoli e Leon Pantarei sono tre dei numerosi ospiti che
avete coinvolto: avete chiesto qualcosa di specifico o avete dato
massima libertà?
Entrambe le cose, a
tutti. A nostro modo di vedere l’ospite va messo a proprio agio in
un brano prima dandogli un ruolo o alcune indicazioni, e poi una
volta a suo agio e consapevole del suo ruolo, va lasciato libero. A
tutti gli ospiti sono state date indicazioni ben precise, ma c’è
sempre un brano in cui gli è stato espressamente chiesto “fai
quello che vuoi”.
Balza subito
all’occhio l’eccezionale lavoro grafico che coinvolge l’artista
Vinzela: come mai questa scelta?
È stata una scelta
dei nostri amici di Archiattack che hanno curato il packaging e hanno
trovato l’immagine perfetta, frutto di una mostra personale
dell’artista di poco precedente all’uscita del disco. L’opera
sembrava fosse stata dipinta per il disco perché rappresenta a pieno
lo spirito che ha ispirato la scrittura della preghiera iniziale. La
figura rappresentante questo povero Cristo in ginocchio e oramai
abbandonata a se stessa si rivela quasi dicendo “per quanto vi
prego”.
Per quanto vi
prego
nasce a Benevento, una città di provincia che negli ultimi anni sta
presentando interessanti proposte musicali: sta cambiando qualcosa?
Forse qualcosa sta
cambiando, e l’affermazione di Luca Aquino e non solo nel panorama
nazionale è un segnale importante. Certo la carenza di tante
strutture è importante ma io credo che in gran parte si sia
sopperito a queste carenze grazie ai tantissimi giovani che nel tempo
si sono autorganizzati negli spazi a loro disposizione, promuovendo
la cultura e inventando nuove forme di offerte culturali. Mi
riferisco quindi non solo alla grande Città Spettacolo, ma anche a
quelle tante piccole rassegne portate avanti dai giovani coraggiosi
che tanta cultura hanno diffuso.
La Costituente:
http://www.lacostituente.it
La Costituente su Facebook:
https://it-it.facebook.com/la.
LA COSTITUENTE
LORENZO CATILLO:
Voce
PASQUALE PEDICINI:
Pianoforte, Organi e Synth
LUCA AQUINO : Tromba
e Flicorno
SERGIO CASALE:
Flauto, Ottavino e Sax Tenore
LUCIANO CIARAMELLA:
Clarinetto
GIUSEPPE FERRANTE:
Eufonio
CARMINE IOANNA:
Fisarmonica
GIOVANNI FRANCESCA:
Chitarra Classica
ANTONIO IASEVOLI :
Chitarra Elettrica e Classica
FABIO MACERA:
Chitarra Acustica ed Elettrica
DARIO MIRANDA:
Contrabbasso
LEON PANTAREI:
Percussioni
ALDO GALASSO: Piatti
e Tamburi
SELENE PEDICINI:
Violino
NHARE TESTI: Violino
NATALIE ROSSI: Voce
LUCA ANNESSI:
Orchestrazioni Virtuali
www.lacostituente.it
www.myspace.com/lacostituente
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