Guarda l'intervista di Giovanni Zambito a Sofia Schito. Si può parlare della Shoah in tanti modi. In "Se questo è un uomo" Primo
Levi lo ha fatto con poesia, coinvolgendo l'umanità intera in un
capolavoro che tocca l'emozione di tutti, nel suo unire la bellezza
della parola all'orrore umano. E in questa storia proprio "Se questo è
un uomo" e Primo Levi guidano un bambino che vivrà con la grazia propria
della sua età un evento che ancora gli uomini non si riescono a
spiegare. L'infanzia entra nella Storia più cupa ed aberrante, provando a
sfiorare il mistero del buio della coscienza dell'uomo europeo.
Levi la
accompagna nei luoghi del degrado della nostra civiltà, e lo fa con la
sua prosa immortale come intermezzo, che cerca di spiegare
l'inspiegabile all'innocenza di chi non ha ancora saputo tutto
dell'Uomo. "La B capovolta" (Lupo editore, pagg. 135, € 13,00) ci condurrà per mano in un incubo che non può
essere lasciato solo al passato. Una storia che ci porterà a sentire
l'inesorabilità del male ammantato dall'ingenuità dell'infanzia e dalla
profondità della letteratura.
Un libro che fa della semplicità lo
strumento di narrazione per rispettare quei fatti senza rinunciare
all'immaginazione e alla speranza. Riuscirà l'ingenuità dell'infanzia a
lenire la drammaticità della realtà? O nulla si può al cospetto di
quello che l'uomo è capace di fare quando conosce l'inverno della sua
coscienza? Un libro scritto senza artifizi intellettuali, che parla con
la lingua dei ragazzi di quello che i ragazzi non dovranno mai
conoscere. Il romanzo di Sofia Schito ha vinto il premio "Lo
scarabocchio di Giufà" (sezione ragazzi scuola media) la cui prima
edizione si è svolta all'interno del concorso letterario "Torre
dell'Orologio" di Siculiana, dove Fattitaliani ha incontrato e
intervistato l'autrice.
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