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mercoledì 9 ottobre 2013

“Excalibur, la Spada nella Roccia", il musical dal 25 ottobre nei teatri italiani. Fattitaliani intervista Mario Restagno, autore e regista

La saga del più grande mago della storia rivive in un musical che trasgredisce tutte le regole. Una verità scomoda, una scelta rischiosa e poteri oscuri che tramano contro. Fingersi pazzo a volte è l'unica via di fuga onorevole!”

Dal 25 al 27 ottobre il Teatro Grande Valdocco di Torino - città natale del progetto - ospiterà la prima nazionale del nuovo musical promosso da Accademia dello Spettacolo Excalibur, la Spada nella Roccia e dopo la prima torinese lo spettacolo partirà in tournèe toccando le principali città italiane nella stagione teatrale 2013/2014. L’opera, scritta e diretta da Mario Restagno con musiche di Giovanni Maria Lori, è prodotta da Teatro dei Sogni, la società cooperativa torinese che gestisce il progetto Scuola Formazione Attore - centro di eccellenza nell’educazione alle arti sceniche. 


Excalibur porta in scena una delle storie più fantastiche e avvincenti di tutti i tempi: Maghi e Streghe, innamoramenti e filtri magici, eroici cavalieri, belle dame e insidiosi tradimenti. Lo spettacolo stupisce il pubblico con potenti colpi di scena ma chiede di usare memoria e intelligenza per entrare nel profondo della storia, dove si celano tematiche forti che interrogano l’esistenza umana. Alla fine ripensando e riflettendo su quello che gli attori avranno raccontato, il pubblico potrà scoprire il senso profondo, celato dall’autore per lasciare possibilità di immaginare. Fattitaliani ha intervistato Mario Restagno.
Perché un musical su Excalibur? il soggetto e la storia di per sé si prestano bene a questo genere di spettacolo? 
Gli spettacoli promossi da Accademia dello Spettacolo, nella scelta dei temi e delle produzioni, rispondono a criteri non commerciali: non viene scelto un titolo perché va di moda o suona bene o può aver successo. Con la saga di Artù si è voluto riflettere sul tema del destino o della vocazione perché l'opera sarà distribuita gratuitamente in dvd in tutte le scuole italiane. Excalibur, attraverso le vicende di Artù e Ginevra, invita i ragazzi e i giovani ad affrontare il problema delle proprie origini (i miei genitori) e del destino (che cosa farò da grande). La versione della Disney del 1963 aveva già indicato in parte questo tema: Merlino è il maestro che porta Artù a trovare la spada nella roccia.

In che senso si presenta come un musical sui generis? 
Quando si pensa al musical generalmente si sottintende uno spettacolo dai contenuti leggeri basati su una storia d'amore. In Italia, in particolare, il musical si propone come uno spettacolo di evasione in cui predominano gli aspetti coreutici e canori: la recitazione resta in secondo piano. Excalibur presenta un testo un po' più complesso di quanto siamo soliti vedere nel musical nostrano: certo, c'è una storia d'amore, ma si intreccia con una serie di altre vicende. Il pubblico è invitato a fare uno sforzo perché i temi presentati toccano il cuore dell'esistenza umana: perché sono al mondo? A quale destino sono chiamato?

Qual secondo lei è il fascino maggiore della storia che ha cercato di trasferire nel testo e nella regia? 
C'è un'atmosfera gotica di base a cui non si è voluto rinunciare. Le leggende originali raccontano di un Merlino frutto di una violenza condotta da Satana per mettere al mondo l'Anticristo. Il V secolo dopo Cristo è un periodo oscuro: in Inghilterra i Romani abbandonano l'isola, violenza e terrore si diffondono. Lo stesso Artù è figlio di una prepotenza di Uther Pendragon. Questi elementi narrativi vengono conservati e su questi si innesta un altro punto vista: secondo l'autore Merlino si rifugia a Caldicot dopo la morte di Pendragon fingendosi pazzo... scattano quindi una serie di meccanismi umoristici. Così tutto lo spettacolo è attraversato da passaggi improvvisi dalla tragedia alla commedia.

Dirigere un cast con tanti artisti giovanissimi comporta una maggiore difficoltà o una più grande soddisfazione?
L'opera è scritta in modo da offrire "naturalmente" spazio ai giovani: soltanto Merlino e Sir Hector sono personaggi maturi, tutti gli altri hanno un'età compresa tra i 16 e i 30 anni. Si è scelto, quindi, di creare un cast che anche anagraficamente corrispondesse il più possibile all'età dei personaggi poiché non ci sembrava bello vedere in scena un quarantenne che interpreta un ventenne. Gli artisti sono stati selezionati tra quelli provenienti dalle accademie di musical italiane in modo da promuovere giovani che hanno dedicato tempo ed energie alla propria formazione professionale. L'inesperienza dei giovani è certamente una maggiore difficoltà, ma si guarisce col tempo. Oggi è una soddisfazione perché si offre una chance concreta in un momento di crisi del settore.
 Merlino, Artù, Ginevra: in che cosa o in quali tipi di persone potrebbero essere identificati oggi?
Merlino è il protagonista dello spettacolo: può ricordare il maestro Yoda di Star Wars o il mago Silente di Harry Potter. É un maestro per Artù e Ginevra. Intuisce il nascente sentimento tra i due giovani, li aiuta a scoprirsi ma nello stesso tempo indica loro una via per amare non consueta. Qui sta la novità per il pubblico: Merlino parlerà di verità, di distacco, concetti che non siamo abituati a veder trattati in "spettacoli leggeri" o associati al tema amoroso. Artù e Ginevra rappresentano due giovani di oggi e questo diventa evidente quando Merlino dice: "Miei cari giovani, in questi tempi dell'inganno, stare sotto il cielo stellato della verità eroico può diventare!". Giovanni Zambito.


Il Cast
In un momento di crisi come quello attuale, Accademia dello Spettacolo ha voluto dare un segnale di controtendenza proprio ai giovani che dopo anni di studio si affacciano alla professione attoriale: siamo felici di annunciare che su 15 elementi del cast ben 13 sono giovani musical performer under30, selezionati tra gli oltre 500 partecipanti alle tre sessioni di casting, per aver dimostrato di possedere una preparazione di alto livello nelle tre discipline artistiche. 

gipeto (Titanic – Mamma Mia! – Pinocchio, il Grande Musical) sarà Merlino o meglio Myrrid (nome celtico), il potente mago che guiderà Artù, Jacopo Siccardi, alla scoperta del grande compito a cui è chiamato: diventare Re della Britannia. Morgana, il lato oscuro della storia, sarà interpretata da Valentina Gadaleta (Vincitrice del programma “Serata d’Onore” su Rai Uno). La giovane Marianna Bonansone sarà Ginevra mentre Artin Picari vestirà i panni di Sir Hector.
A completare il cast vediamo Lucina Scarpolini, Valentina Cesano, Elena Bonino, David Negletto, Rossella Piro, Arianna Ciardo, Nicoletta Pane, Lorenzo Grilli, Davide Lovera, Taddeo Pellegrini.
Le coreografie sono firmate dalla giovane Lucia Carnevale, il M° Angelo Galeano cura la preparazione vocale; a Marco Biesta è stata affidata l’ideazione e la creazione dei costumi mentre Giuseppe Garau ha progettato le scenografie.

La Trama
La profezia di Avalon nel 410 d. C. aveva annunciato l'imminente sorgere di un nuovo impero destinato presto ad affermarsi: l’impero dei Britanni. Un prescelto è destinato ad estrarre la spada Excalibur dalla roccia e a riunire in un'unica nazione le tribù divise e in lotta della Britannia.
 A Myrrid (Merlino) è affidato il compito di riconoscere il prescelto: per trent’anni sarà consigliere di Uther Pendragon aiutandolo a cercare Excalibur, convinto che sia lui il predestinato della profezia, ma questi viene assassinato in un’imboscata. Il mago, deluso per aver fallito, si rifugia a Caldicot ospite di un suo vecchio amico, Sir Hector. Qui si trova a fare da maestro al giovane Artù, che ancora non sa leggere e scrivere, ma soprattutto a seguire il nascente sentimento di questo ragazzo per Ginevra. Il grande Mago, stratega e consigliere di re, che si dedica all'educazione sentimentale di due adolescenti non convince Morgaine: la strega giunge al castello per affrontare Myrrid e scoprire dove si nasconde Excalibur...

Il carattere innovativo del progetto non è testimoniato solo dalle scelte che hanno portato alla creazione del cast ma si evidenzia anche sul fronte dei contenuti: Excalibur risulta essere un’opera di Teatro Musicale sui generis, in quanto non rispetta tutte le regole del musical ma unisce in un mix alchemico tratti appartenenti a linguaggi artistici differenti, dal musical alla prosa, dalla commedia musicale italiana fino al cinema. Con Excalibur si vuole dimostrare che esiste una via di qualità per il teatro musicale italiano, ritenuto spesso, senza ragione, una forma di spettacolo superficiale e leggero: è possibile, invece, raccontare drammi, toccare tematiche delicate e nello stesso tempo non diventare tediosi strappando un sorriso al pubblico.

Dopo la prima torinese lo spettacolo partirà per una tournée di oltre 30 date che toccherà le principali città italiane tra cui Milano, La Spezia, Brescia, Lugano (CH) e molte altre.

Info e Prevendita
I biglietti per la prima nazionale sono in vendita presso Accademia dello Spettacolo (Via Luserna di Rorà 16 a Torino – 011.4347273) dal Lunedì al Venerdì 9.00-19.30 e Sabato 9.00-12.00 oppure su www.ciaotickets.com.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.excaliburmusical.it o la pagina Facebook Excalibur Musical

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