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domenica 3 ottobre 2010

LUIGI MORETTI ARCHITETTO. Dal razionalismo all'informale


CON FOTOGALLERY. Al MAXXI fino al 28 novembre 2010 LUIGI MORETTI ARCHITETTO. Dal razionalismo all'informale, la cura di Bruno Reichlin e Maristella Casciato La mostra propone una lettura esaustiva dell'opera di Luigi Moretti (1907-1973), figura estroversa di progettista, studioso di vasta cultura e profonda sensibilità, tra i maggiori protagonisti della cultura architettonica del ''900. L'esposizione indaga la sua opera progettuale e l'attività teorica attraverso la ricostruzione degli antefatti culturali e l'analisi di opere e progetti.


La mostra è promossa dal MAXXI Architettura e realizzata dal MAXXI in collaborazione con l'Accademia di Architettura e l'Archivio del Moderno dell'Università della Svizzera italiana e con l'Archivio Centrale dello Stato, ed è frutto di un progetto di ricerca quadriennale promosso dall'Archivio del Moderno. Il progetto di ricerca, coordinato da Bruno Reichlin e Letizia Tedeschi con Annalisa Viati Navone, è stato promosso dall'Archivio del Moderno; per il MAXXI la cura è stata affidata a Maristella Casciato.

Il nucleo centrale è dedicato alle opere di Luigi Moretti, illustrate attraverso disegni, modelli, fotografie d'epoca, in un percorso teso a restituire la loro genesi progettuale e le reciproche interazioni.

La mostra è divisa in otto sezioni: Architetture per il Regime. Registri linguistici per generi architettonici, Percezione cinetica e lettura temporale, Declinazioni della casa dell'Uomo, Residenze collettive. Creare o interpretare un luogo, L'esperienza americana, Modulazioni di struttura e forma, Lo spazio come teatro di sperimentazione, Moretti e "Spazio".

Le sezioni danno testimonianza del carattere altamente intertestuale dell'architettura di Moretti contestualizzandola in una cornice internazionale che ne evidenzia parallelismi, sovrapposizioni o affinità. Vi figurano i momenti fondamentali della sua ricerca intorno all'arte e all'architettura, tra i quali la sua singolare ricezione del Barocco e le originali riflessioni sulla spazialità e sul rapporto tra struttura e forma. Sono inoltre esposte per la prima volta alcune opere provenienti dalla sua collezione, a testimonianza del suo rapporto con artisti quali Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi, Gianni Dova, Lucio Fontana, Gino Severini. Luigi Moretti fu anche autore del documentario "Michelangelo" (realizzato con Charles Conrad e insignito del primo premio nella sezione film d'arte della Biennale di Venezia del 1964) e produttore del cortometraggio "Formes du language: unité e pluralité" (regia di Charles Conrad, Gran Premio Bergamo di film d'arte e sull'arte). Questi film saranno proiettati secondo un calendario legato a specifici incontri, mentre in mostra è presentato un montaggio di spezzoni provenienti dall'Istituto Luce, da RAI teche e dall'Archivio Centrale dello Stato.

Una sezione della mostra è dedicata alla rivisitazione in chiave contemporanea di alcune opere romane e milanesi di Moretti, attraverso 20 grandi fotografie in bianco e nero realizzate da Gabriele Basilico appositamente per l'esposizione, che entreranno a far parte delle Collezione di fotografia del MAXXI Architettura. L'allestimento della mostra è affidato all'architetto Aldo Aymonino, Roma.


Luigi Moretti. Figura estroversa di progettista e studioso di vasta cultura e profonda sensibilità Luigi Moretti è stato uno dei protagonisti della cultura architettonica del Novecento. Luigi Walter Moretti nasce a Roma da Maria Giuseppina Moretti e Luigi Rolland. Secondo la testimonianza dei familiari la nascita avvenne il 22 novembre 1906, ma fu registrata soltanto il 2 gennaio 1907. Nel 1925, quattro anni dopo la morte del padre, si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura di Roma, dove nel 1930 si laurea con il massimo dei voti e la lode. Fino al 1934 continua a frequentare la Scuola in veste di assistente di Vincenzo Fasolo, e di Gustavo Giovannoni. Già da studente, con l'ingegnere Enrico Vallini, collega di suo padre, progetta numerose palazzine, acquisendo quelle competenze professionali che lo distingueranno nell'attività di direttore dell'ufficio tecnico dell'Opera Nazionale Balilla, ruolo che ricoprirà dal 1933 per volere di Renato Ricci, presidente dell'ente. In alcune opere notevoli, Moretti coniuga abilmente tradizione e modernità alla ricerca di una configurazione formale aderente all'innovativo programma funzionale delle case del Balilla. Sono questi gli anni in cui partecipa ai grandi concorsi promossi dal Regime, da quelli per il palazzo del Littorio (1934 e 1937), alla competizione per la piazza Imperiale all'E42 (1937). Dopo la Liberazione Moretti torna attivo a Milano; con la società Cofimprese progetta ventidue case-albergo, delle quali solo tre saranno costruite; realizza anche il complesso per uffici e abitazioni in corso Italia a Milano (1949-1956), e a Roma la palazzina Il Girasole (1947-1950). Nel 1950 fonda e dirige la rivista "Spazio", dedicata all'architettura e alle arti. Dopo il settimo numero, edito nel 1953, la rivista sospende la pubblicazione. Anche l'omonima galleria Spazio di via Cadore 23 a Roma ha vita breve, dal 1954 al 1955, sufficiente, però, a consolidare i legami con il critico d'arte Michel Tapié, il mondo artistico Autre, soprattutto francese, i giovani pittori romani. L'interesse per la matematica, la logica formale, le discipline scientifiche riemergono durante questi anni con la fondazione nel 1957 dell'IRMOU (Istituto Nazionale di Ricerca Matematica e Operativa per l'Urbanistica) e l'elaborazione della teoria della "Architettura Parametrica", formalizzata e divulgata nel 1960 in occasione della XII Triennale. Il 1960 segna anche l'avvio della progettazione dei quartieri residenziali: l'Incis di Decima a Roma (1960-1965) e il Watergate a Washington negli Stati Uniti, dove giunge come consulente della Società Generale Immobiliare per la quale, contemporaneamente, progetta con Nervi la Torre della Borsa di Montréal. Le sue riflessioni sulla struttura e la sua rappresentazione emergono in molti progetti della metà degli anni sessanta, in cui Moretti propone differenti modulazioni del binomio struttura-forma. Luigi Moretti muore il 14 luglio del 1973.

Luigi Moretti. Razionalismo e trasgressività tra barocco e informale. La mostra è accompagnata da un ampio volume monografico sull'opera di Luigi Moretti, a cura di Bruno Reichlin e Letizia Tedeschi, in cui sono raccolti saggi di specialisti sui temi indagati dalla ricerca e dall'esposizione e le testimonianze di coloro che hanno avuto rapporti di amicizia e collaborazione con l'architetto.

ANNO PUBBLICAZIONE 2010

PREZZO 70,00 EURO

AUTORE Bruno Reichlin , Letizia Tedeschi

PAGINE TOTALI 472

ISBN 978883707575

LINGUA Italiano

COLLANA Cataloghi MAXXI

LEGATURA brossura con alette

FORMATO 24x28

Al volume monografico si affianca una guida, curata da Maristella Casciato e Annalisa Viati Navone, pensata come agile strumento di lettura dei moltissimi materiali esposti. La guida contiene, inoltre, una descrizione degli itinerari alle opere di Moretti, a Roma e nel Lazio, che saranno oggetto di visite guidate in programma durante il periodo espositivo.

La mostra ha il patrocinio dell'Ambasciata di Svizzera e dell'Istituto Svizzero di Roma.

DIDASCALIE IMMAGINI DELLA FOTOGALLERY

01 Luigi Moretti nel suo studio di piazza Santi Apostoli; in primo piano Sfera di C. Falkenstein (Archivio Centrale di Stato di Roma; 02 Luigi Moretti, Casa del Balilla a Trastevere, Roma (particolare della scala interna) foto Gabriele Basilico, 2010; 03 Luigi Moretti, Grattacielo Italia a Milano, foto Gabriele Basilico, 2010; 04 Luigi Moretti, Il Girasole, Roma, foto Gabriele Basilico, 2010; 05 Luigi Moretti, Casa della cooperativa Astrea, via Jenner, Roma, Foto Gabriele Basilico, 2010; 06 Copertina della rivista SPAZIO n. 7, 1953; 07 Mostra di Luigi Moretti al MAXXI, Allestimento A. Aymonino, Foto Simone Cecchetti, 2010, Courtesy Fondazione MAXXI; 08 Mostra di Luigi Moretti al MAXXI, Allestimento A. Aymonino, Foto Simone Cecchetti, 2010, Courtesy Fondazione MAXXI.

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