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domenica 27 gennaio 2013

La prima di Zeta su La7. Gad Lerner centra l’ascolto, ma è ancora in rodaggio

L’ospitata di Monti, trattato con i guanti di velluto, inaugura la nuova avventura del conduttore. Oltre il 7% di share, ma il programma non convince

Ho un po’ sbrodolato”, twitta Gad Lerner il giorno dopo con onestà e sintesi. Ma si capisce che è soddisfatto. La prima puntata di Zeta, nuovo talk show del conduttore su La7 centra l’ascolto con un ottimo 7,22%% di share (1.259.000 telespettatori), anche se una fetta di merito va al traino offerto da un super Crozza in spolvero e alla presenza in studio del premier Monti. 

Sia quel che sia, Lerner porta a casa un risultato superiore alla performance che lo riqualifica nella classifica, tutta interna alla rete, degli anchorman. Si vede che il programma è ancora in fase di rodaggio, la struttura interna è un po’ debole, la scenografia spoglia e poi è troppo lungo. Tutto, ancora una volta, gira attorno a lui e questo è un vulnus che forse Lerner dovrebbe evitare visto che L’Infedele è andato appassendo proprio per questa ragione. Il titolo, “Zeta, la commedia del potere”, è impegnativo, scelto in onore dell’omonimo romanzo di Vassilis Vassilikos (giustamente omaggiato di un’intervista l’altra sera), diventato ancora più celebre grazie alla trasposizione cinematografica “Z- L’orgia del potere” di Costa-Gavras. Uno guardando il titolo si sarebbe immaginato un Lerner con spada e corazza lanciato all’attacco di un Rigor Montis finalmente disponibile a partecipare a un talk di La7 e invece di fronte all’algido e british ex consulente di Morgan Stanley, il nostro ha sfoderato sorrisoni berlusconiani e tanto savoir faire. E’ la campagna elettorale, bellezza, direbbe il maligno. 
Vuoi vedere che le regole non scritte della politica e delle alleanze (future) sono una calamità di fonte alla quale anche i buoni principi del politicamente corretto Gad si sono allentati? Lerner ha messo Monti al centro del ring, ma non l’ha lavorato ai fianchi, né tantomeno ha azzardato un destro al mento. Lo ha assecondato con domande certamente corrette e puntuali, ma mai insidiose. E anche l’atteso scontro tra Monti e Fassina non c’è stato, anzi, per la prima volta il responsabile economico del Pd, solitamente così incisivo e polemico, l’altra sera sembrava caricato a salve. Con quel bel viso sofferto di pasoliniana memoria, Fassina ha incredibilmente cinguettato col professore, il quale, ha avuto anche il tempo di punzecchiare Crozza (definito uno “Pateticamente disinformato” per le sue battute al vetriolo), dimostrandosi in qualche modo ingrato visto che il comico, anche se involontariamente, gli ha portato un bel po’ di pubblico per la nota legge dei vasi comunicanti che vige in televisione. Lerner, comunque, prende e porta a casa un risultato alla Formigli, ma ora dovrà riconfermarsi. Nel top rating dei conduttori di La7 Santoro sta in cima alla torre e sembra imprendibile persino da Chicco Mentana che col Tg ormai non fa più sfracelli. Gad sino a ieri, stava in un angolino col broncio perché la chiusura de L’Infedele, almeno questa è la nostra opinione, è stata un boccone amaro che ha mal digerito. Ma era impossibile continuare con ascolti del 2%. Adesso ci riprova con Zeta, che al di là della colta citazione magari nasconde anche una metafora sul suo futuro professionale. Zeta infatti, come ultima lettera dell’alfabeto, e quindi come ultima prova televisiva di una grande e onorata carriera? Il sospetto ti viene perché qualche tempo fa lo stesso Lerner dichiarò che avrebbe presto appeso i guantoni al chiodo per far largo ai giovani. O forse ha cambiato idea? Mauro Scarpellini.

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