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venerdì 24 dicembre 2010

Adrenalina 1.2. L’arte emerge in nuove direzioni | Fino al 9 gennaio 2011 alla Centrale Montemartini di Roma

24 dicembre 2010 -

Giovani, web e creatività, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Questi gli ingredienti dell'edizione 2010 di "Adrenalina 1.2. L'arte emerge in nuove direzioni", la rassegna in corso fino a domenica 9 gennaio 2011 presso il Museo della Centrale Montemartini (via Ostiense 106). La mostra espone 31 opere di giovani artisti selezionate nell'ambito del concorso d'arte promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali, Le Vie dei Festival, Governo Italiano - Ministro della Gioventù e Anci con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura.



Una galleria in cui una giovane generazione di artisti racconta se stessa e il proprio sguardo sul mondo attraverso nuovi linguaggi creativi: si va dall'Europa riletta come un raffinato giocattolo scomponibile, allo scatto fotografico "Peace - by it's battles told" ispirato ai versi di Emily Dickinson, dalla "Forma mentis" interpretata come una scultura, al collage fotografico "Viaggio al contrario".

Punto di partenza della rassegna è un portale - www.adrenalina.roma.it - su cui chiunque ha potuto caricare i propri lavori artistici: in 30 giorni sono stati ben 157 gli artisti che si sono iscritti al concorso servendosi del sito web anche come vetrina per le proprie creazioni.

L'uso della Rete come unico strumento per accedere al concorso è una delle grandi novità della rassegna. Nessuna richiesta scritta, nessun modulo cartaceo: l'intero percorso di iscrizione è passato attraverso il portale azzerando in tal modo l'uso di carta. Un scelta finalizzata a valorizzare le potenzialità di internet e, al contempo, lanciare un segnale di attenzione ai temi della sostenibilità ambientale.

Il nome "Adrenalina" intende anche lanciare un messaggio positivo legato all'arte: adrenalina come unica sostanza naturale in grado di liberare la creatività e sprigionare energie propulsive nei giovani. Non a caso, all'interno del concorso, ci sarà una ulteriore selezione: uno dei lavori esposti diventerà lo spunto per una campagna di prevenzione all'uso degli stupefacenti tra i giovani, che verrà poi realizzata e promossa dal Roma Capitale, con il supporto dell'Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze.

"Siamo convinti dell'importanza di offrire alle giovani generazioni occasioni per sviluppare la sensibilità verso le diverse forme d'arte e, allo stesso tempo, esprimere se stessi ed il proprio mondo - ha detto Laura Marsilio, Assessore alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù - L'Amministrazione Alemanno crede fortemente che l'entusiasmo e le idee dei ragazzi rappresentino un patrimonio per la nostra città e una grande risorsa per il nostro futuro".

"Il successo di questa partecipazione e il livello medio qualitativo delle opere ci fa capire quanto sia altissimo il fermento creativo in questa città - ha aggiunto Ferdinando Colloca, curatore e direttore artistico di Adrenalina - Noi cercheremo di canalizzare questa energia affinché anche la cultura contemporanea possa essere un valore aggiunto per Roma Capitale, con la speranza di poter ospitare eventi di respiro internazionale ed esportare il nostro giovane prodotto culturale anche all'estero".

Info

Adrenalina 1.2

l'arte emerge in nuove direzioni

Museo della Centrale Montemartini, via Ostiense 106, Roma

dal 9 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011

dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00

Ingresso

Intero € 4.50; Ridotto € 3.50

oppure biglietto integrato Centrale Montemartini + Musei Capitolini (valido 7 giorni)

Intero € 13.00; Ridotto € 11.00

060608; www.adrenalina.roma.it

Foto: under construction_Luca Cruz Salvati

giovedì 23 dicembre 2010

CARAVAGGIO, IL SAN FRANCESCO IN MEDITAZIONE ESPOSTO nella Sala dei Banchetti del Palazzo Ducale di Urbino

23 dicembre 2010 -

Fino al 30 gennaio 2011 nella Sala dei Banchetti del Palazzo Ducale di Urbino verrà esposto uno straordinario capolavoro di Caravaggio, il San Francesco in meditazione già nella Chiesa di San Pietro a Carpineto Romano, oggi depositato nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, insieme alla versione del medesimo soggetto nella Chiesa della Concezione dei Cappuccini di Via Veneto. L'eccezionale presenza ad Urbino di questi due incunaboli della pittura seicentesca, oltre a proporsi come momento di studio dei gradi di autografia caravaggesca - ampiamente discussa in passato dalla critica specialistica- offre lo spunto per un confronto incrociato con il grande contemporaneo urbinate di Caravaggio, e cioè Federico Barocci, ancor lui alle prese con temi francescani. Dunque un doppio confronto.



Innanzitutto Caravaggio a confronto con sé medesimo: un Caravaggio certamente autografo nel dipinto di Carpineto e un Caravaggio spurio nel dipinto della Concezione, forse opera di un valente "falsario" contemporaneo che gli fa' il verso o forse anch'esso autentico, di mano del grande fuoriclasse della pittura moderna, come ancora ritengono alcuni studiosi.

E poi un confronto tra Caravaggio e Federico Barocci, un maestro più ancorato alla tradizione, che dal canto suo re-inventa comunque un tema caro alla pittura di Controriforma e si cimenta tanto con l'Invenzione delle Stimmate (come vuole una recente, affascinante lettura di Chiara Frugoni) già nella Chiesa dei Cappuccini d'Urbino, che con il Perdono di Assisi, il grande quadro per i Francescani d'Urbino di cui il Palazzo Ducale conserva il vivacissimo bozzetto dei colori realizzato a preparazione della pala chiesastica.

Una mostra 'piccola' ma di capolavori eccellenti, che non mancherà di sollecitare curiosità e grande interesse. Uno spaccato breve ma intenso sulla pittura fra Cinque e Seicento che, a Urbino e nelle Marche attende di essere riscoperta tanto nei suoi valori locali quanto nelle componenti che affacciano sulla grande arte europea del barocco.

L'evento è reso possibile dal Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno, che ha concesso in prestito le opere di Carpineto Romano e della Chiesa dei Cappuccini di Roma, nonché dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, e dal fattivo apporto e contributo di Gebart, concessionaria dei Servizi aggiuntivi della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche.

Galleria Nazionale delle Marche- Palazzo Ducale di Urbino
Dal 23 dicembre 2010 al 30 gennaio 2011
Lunedi 9:00/13:00
Martedi/domenica 9:00-18:30
Biglietti: Euro 8,00 intero Euro 5,00 ridotto
Informazioni 0722/322625 - 0722/322625

mercoledì 22 dicembre 2010

"SOFTHEART. Frammenti di un discorso amoroso" di Massimo Sansavini alla sala s. rita fino al 18 gennaio 2011i

22 dicembre 2010 -

Per la prima volta a Roma alla Sala S. Rita dal 22 dicembre al 18 gennaio 2011, l'installazione proposta da Massimo Sansavini "Softheart" si confronta con il tema dell'amore, con le infinite strade del cuore e le molteplici forme della passione: gioco, motore cosmico, bene assoluto. Promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, l'installazione è un percorso interattivo che trasporta i visitatori in un luna park dai colori pop, in cui ogni opera è l'interpretazione di un frammento del discorso amoroso, rappresentato secondo l'inconfondibile ricchezza del mondo fantastico dell'artista. Il coloratissimo viaggio riparte ogni volta diverso, senza percorso obbligato. Le opere, simboli di un codice amoroso, sono sospese sui fili che le legano tra loro e immerse in un'atmosfera incantata.



Negli ultimi anni Massimo Sansavini ha realizzato una serie di opere sulla stessa tematica che evidenziano la fertile capacità di esprimersi con originalità e maestria in ogni campo artistico: a partire dal 2008 con le esposizioni Passion, (Galleria del Palazzo – Maison Enrico Coveri, 2008), Love (Palazzo Ducale, Pavullo sul Frignano, Modena, 2008) e A+B+C/F=Futurismo (Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2009).

Con Softheart l'ampio percorso intrapreso dall'artista raggiunge il culmine. Invece della tecnica che da anni lo contraddistingue (incastri di legno laccato colorato), l'artista ha scelto di sperimentare nuovi materiali ecocompatibili - policarbonato e alluminio - per trasmettere la sensazione di un percorso fluttuante, in cui ogni opera-cuore diventa un racconto autonomo, pulsante, sull'amore. Il testo critico è a cura di Francesco Gallo, docente all'Accademia di Belle Arti di Roma.

Massimo Sansavini (Forlì, 1961) dopo gli studi in scultura viene invitato in Brasile dal direttore della Biennale d'Arte di San Paolo, dove trascorre un anno e crea sculture direttamente sul posto, esposte poi nel Museu Brasilero da Escultura di San Paolo, nel Museu Nacional de Belas Artes di Rio de Janeiro nel Museu da Ciencia e Tecnica di Porto Alegre e presso l'Ambasciata italiana a Brasilia. Le esposizioni, durate tre anni, sono state possibili anche grazie alla volontà dell'architetto Oscar Niemeyer che ha accolto la mostra a Rio de Janeiro. Dal 2004 collabora in qualità di scenografo con la Rai. Presenta le sue opere nella mostra Da Picasso a Botero, curata da Vittorio Sgarbi ed esposta al Museo d'Arte moderna e contemporanea di Arezzo. Nel 2006, realizza per la Germania "Neverland" una mostra itinerante in collaborazione con il Ministero degli Esteri; sempre nel 2006 fonda la "Soft-art", un movimento che utilizza nuovi materiali nell'arte contemporanea, in seguito presenta i suoi lavori ad ART MIAMI e nel 2007 alla manifestazione FTL Moda di Fort Lauderdale in Florida. Espone poi al Gallery Center di Boca Raton in Florida. Nel 2008 realizza la mostra "Kindergarten" accompagnata da una monografia recensita da Mauro Corradini e Alessandra Redaelli. È presente con le sue opere alla fiera KIAF di Seoul in Corea. Nel 2008 e 2009 collabora con la Maison Enrico Coveri per la realizzazione della collezione moda primavera estate 2009, effettuata con i suoi disegni, è presente nella mostra A+B+C/= Futurismo ad Alessandria, presentata da Philippe Daverio, e nel 2010 nella mostra Road to Futurism al National Museum of China di Pechino e al e Guangdong Art Museum di Canton.

SCHEDA TECNICA

Mostra

SOFTHEART. Installazione di Massimo Sansavini

Dove/Luogo

Sala S. Rita, via Montanara 8 – Roma

Inaugurazione

Martedì 21 dicembre 2010, ore 18.00

Quando

Dal 22 dicembre al 18 gennaio 2011

Orario

Lun - venerdì 10 – 18 (chiuso sabato e domenica)

Chiuso il 31 dicembre e il 6 gennaio

Ingresso

Gratuito

Per informazioni

Tel. 060608, 0667105568 www.salasantarita.culturaroma.it

martedì 21 dicembre 2010

"IL MONDO SOTTOSOPRA" DI CHAGALL IN MOSTRA AL MUSEO DELL'ARA PACIS FINO AL 27 MARZO 2011




«Un uomo che cammina ha bisogno di rispecchiarsi in un suo simile al contrario per sottolineare il suo movimento» così come «un vaso in verticale non esiste, è necessario che cada per provare la sua stabilità». È questo il mondo "sottosopra" immaginato da Marc Chagall (1887 – 1985), raccontato in una eccezionale esposizione a venticinque anni dalla sua morte. Dopo il grande successo riscosso al Musée National Marc Chagall di Nizza, che l'ha prodotta e ospitata fino ad ottobre, l'esposizione "Chagall. Il mondo sottosopra" arriva al Museo dell'Ara Pacis di Roma dal 22 dicembre 2010 al 27 marzo 2011. In mostra circa 140 opere tra dipinti e disegni, alcuni dei quali inediti, provenienti da collezioni private, dal Musée National D'art Moderne Centre Georges Pompidou e dal Musée National Marc Chagall di Nizza.

ROSALBA MANGIONE E L'OPERA MAGICA al Collegio dei Filippini di Agrigento

21 dicembre 2010 -

"Opera Magica" è la prima personale di Rosalba Mangione nella sua città natale, Agrigento, che la ospiterà al Collegio dei Filippini da giovedì 23 dicembre fino al 31 gennaio 2011. La mostra, promossa dall'Assessore alla Cultura del Comune di Agrigento, prof. Massimo Muglia, sarà l'occasione per indagare il percorso stilistico dell'artista che, nella piena maturità, realizza risultati visivi dove - come scrive il critico d'arte Anna Soricaro - "la Mangione utilizza svariati toni: dal bianco al celeste, dal viola all'arancio, affiancati quasi per magia, e dettati da un inconscio inspiegabile e alchemico". L'inaugurazione giovedì 23 dicembre alle 18.


Rosalba Mangione vive ad Agrigento. Ha iniziato il suo percorso artistico nella bottega del maestro Egidio Cotroneo e successivamente a Perugia ha frequentato il Centro Artistico e Culturale "Mulino della Roscia di Casa del diavolo" fondato dal maestro Fausto Minestrini che l'ha accompagnata con le sue attente valutazioni e sollecitazioni. In occasione di alcune esposizioni e concorsi, Rosalba Mangione, entra in contatto con protagonisti del mondo dell'arte nazionale e internazionale che influenzano e stimolano il suo percorso artistico e formativo.

Si è confrontata con maestri che, nell'incentivare il miglioramento delle tecniche, hanno accresciuto il desiderio di comunicare con la pittura e, successivamente, di proiettarsi nel mondo del colore e della pittura informale che le ha consentito di esprimere le sue emozioni più profonde.

lunedì 20 dicembre 2010

CALTABELLOTTA: IN MOSTRA 39 SCULTURE DEL MAESTRO SALVATORE RIZZUTI

20 dicembre 2010 -

Si inaugura giovedì al museo Civico di Caltabellotta, la mostra dell'artista Salvatore Rizzuti. Sono trentanove sculture magistralmente eseguite dal maestro che dal 1980 è titolare della cattedra di scultura presso l'accademia di belle arti di Palermo. Nato a Caltabellotta nel 1949, lo scultore trascorre l'infanzia e l'adolescenza a contatto con la natura, assorbendo profondamente i valori archetipici dell'ambiente agro-pastorale che lo circonda. Ma è soltanto nel 1967, quando decide di stabilirsi a Palermo per portare a compimento gli studi, che comincia la vera e propria elaborazione del proprio cammino artistico.


L'acquisizione delle tecniche della scultura e lo studio e l'approfondimento della storia dell'arte, lo portano alla scoperta e alla strutturazione di un linguaggio espressivo che molto si ispira alla mitologia greca. Negli anni ottanta, Rizzuti espone alla galleria la "Tavolozza" di Palermo, e come ebbe a scrivere Leonardo Sciascia nel commentare quella mostra.

"Rizzuti scolpiva pietre e radiche d'ulivo, le scavava a raffigurare volti umani guidato dalla materia, piu' che dalla memoria". Nell'81 espone alla Galleria "Ca' d'Oro" di Roma, nell'83 alla Galleria "Viotti" di Torino e ad altre mostre personali, partecipa anche ad importanti esposizioni collettive nazionali ultima delle quali Novecento Sacro in Sicilia.

Dal 1986 al 1997 ha diretto i restauri degli ornamenti plastici del Teatro massimo di Palermo, da 15 anni cura il restauro dei gessi storici dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, e tra il 1998 e il 2000 ha realizzato, assieme ai suoi allievi di Scultura, il plastico in gesso- legno, della grande Tribuna in marmo di Antonello Gagini eretta nella Cattedrale di Palermo dal 1510 al 1574 e demolita nel 1798; Plastico esposto nelle sale gaginiane del Museo Diocesano di Palermo. La mostra a Caltebellotta rimarra' aperta fino al prossimo 30 gennaio. (Accursio Soldano, velino).


GIANLUCA COSTANTINI, Liturgia del porno disegnato a MONDO BIZZARRO GALLERY

20 dicembre 2010 -

La malinconia della matita estetica di Costantini ritorna alla real life del mondo digitale con questo sguardo posato sulle icone del porno nella rete. Fatto ormai consolidato da statistiche e voyeuristiche condanne, il porno impera in rete e detiene incontrastato le vette delle ricerche per parola on-line in tutte le lingue.


La realtà dei corpi si dissimula nello sguardo gelido dello schermo e i contatti volano facendo schizzare le statistiche dei siti. Guardare, ma non toccare raccomandavano le nonne. E ora lo sguardo si accende planetario su corpi in posizioni plastiche che mettono alla prova le ore di disegno dal vero dei disegnatori indagatori come Costantini.
Come recensire, senza ansie di moralizzazione, questa rappresentazione dell'irreale sesso desiderato da parte dell'umanità, come elaborare una forma di bellezza e straniamento, senza cadere nella trappola della cruda ricostituzione delle parti, con forme inebrianti di connivenza ripetitiva?
Il disegnatore Costantini ripercorre con il sistema a lui più congeniale del recettore che trasferisce in una matita docile che immobilizza un tempo che non c'è, mettendo insieme tags, parole d'ordine, brevi canovacci di storie che non ci sono. Perché se c'è un filo comune al porno in qualsiasi forma mediatica esso si configuri, è proprio l'assenza quasi completa della storia, della sequenza, per concretizzarsi nell'atto, nell'infinitesimo minuto del rapsodico momento di un corpo desiderato e assente.
Ed è l'assenza, la costanza nella ricostruzione dell'essenziale che diviene malinconia, liturgia per chi vuole attrezzarsi ad attraversare la mistificazione del soggetto. Una mistica rappresentazione per soggetti che non aspettano catarsi.

Costantini continua da Ravenna attraverso il suo attivismo internazionale a collezionare bottoni per aprire porte di ricerca sul visivo, utilizzando carta e matita, non disdegnando il mondo che con lui è nato. Espone dal 1991, ed è stato pubblicato su riviste e pubblicazioni mainstream e autoprodotte in lingue che vanno dal finlandese al portoghese, all'inglese al serbo. Nel 2010 ha esposto al Salon du Dessin Contemporaine di Parigi al Louvre per la seconda volta e ha pubblicato una storia per «Le Monde Diplomatique».

Project room

Artista: Gianluca Costantini

Titolo della mostra: Liturgia del porno disegnato

Inaugurazione: sabato 8 gennaio 2011, ore 18.30 - 21.30

Periodo: 8 gennaio - 23 gennaio 2011

Orari: dal lunedì al sabato 12.00 - 20.00

domenica 16.00-20.00

domenica 19 dicembre 2010

MARIO MARCUCCI E VIAREGGIO - Villa Paolina, fino al 13 febbraio 2011




La Provincia di Lucca e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio hanno inaugurato a Villa Paolina, sede dei Musei Civici, una grande retrospettiva del pittore Mario Marcucci. L'esposizione, a cura di Alessandra Belluomini Pucci, è organizzata da Caleidoscopio Arte. "... Viareggio con le sue piazze alberate, i suoi muri, i suoi piccoli conventi, le sue ragazze taciturne, bellissime e felici, e Marcucci sono tutt'uno nell'espressione del pittore ...". In queste parole dello scrittore e poeta Antonio Delfini si racchiude l'elemento ispiratore del progetto espositivo che viene proposto per celebrare i cento anni dalla nascita di Mario Marcucci, nato a Viareggio il 28 agosto 1910 e qui morto il 2 maggio 1992.

Viareggio, con il suo paesaggio, con i suoi colori e con le sue atmosfere, rappresenta il tema principale di molteplici opere dell'artista, un riferimento coerente e costante, riprodotto attraverso l'adesione alle diverse ricerche e linguaggi pittorici che lo accompagnano per tutta la carriera. Le strade, le piazze, le pinete, le marine, le darsene, gli scorci prospettici ritratti dalle finestre della sua casa, attraverso la raffinata combinazione di luce e colore - in questo senso sono emblematici e straordinari i notturni - vengono restituiti con una percezione individuale che rende la pittura dell'artista viareggino un caso esemplare. Particolare è la ininterrotta ricerca coloristica, quasi come un'ossessione compulsiva, che ha indotto Marcucci ad una produzione incessante espressa sui più svariati supporti, dalla carta da pacchi e i fogli stampati, sino ai cartoni da imballaggio, quelli del latte e le famose carte gialle.

Il linguaggio di Marcucci, fortemente caratterizzato da una personalissima visione e interpretazione della realtà, rimane difficilmente classificabile nei movimenti d'avanguardia del Novecento. Questa singolare peculiarità propone infatti, ancora oggi, delle attente riflessioni per un'accurata indagine e riconsiderazione storico artistica della sua produzione.

Artista tormentato e complesso, connesso alla generazione artistica degli anni dieci del Novecento, che include personalità di rilievo del mondo letterario e artistico, Marcucci è un autodidatta - le prime prove artistiche risalgono alla fine degli anni Venti - che trova in Viareggio gli elementi principali della sua formazione, grazie anche all'intenso scambio culturale con gli amici scrittori Luca Ghiselli (1910-1939) e Mario Tobino (1910 – 1991) prima, e con l'ambiente artistico degli Ermetici Fiorentini poi.
Nel corso degli anni Trenta espone a Viareggio, dove ottiene i primi riconoscimenti. Nel 1937 Carlo Carrà lo segnala in un articolo su "L'Ambrosiano" indicandolo come "una delle più spiccate figure della giovane pittura italiana fuori dai confini locali".
Nel corso della sua carriera consegue numerosi riconoscimenti (nel 1941 vince il Premio Bergamo; poi il Premio Marzotto nell'ambito della Rassegna di pittura italiana di Venezia; il Premio 8x10 di Roma nel 1951, il Premio Michetti nel 1953 e il Fiorino nel 1954) e partecipa a prestigiose esposizioni tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, mentre a Firenze allestisce importanti mostre personali.
Il definitivo ritorno a Viareggio, nel 1966, individua il periodo più importante nella creazione dell'artista segnato da una considerevole produzione di altissima qualità.

L'esposizione è costituita da circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni private. Ai dipinti dedicati agli ambienti e al paesaggio di Viareggio, sarà affiancata una sezione dedicata agli autoritratti e ai ritratti di amici e familiari dell'artista, tra i quali Mario Tobino, Luca Ghiselli e Cesare Garboli.
Nel bel catalogo, edito da Caleidoscopio Edizioni, contributi di Alessandra Belluomini Pucci, Manlio Cancogni, Enzo Faraoni, Massimo Marsili, Claudia Menichini, Piero Pananti, Giovanni Pieraccini, Vanda Puccetti, Susanna Ragionieri.

Foto 1: Mario Marcucci, Panorama viareggino (Marina), 1981, olio su cartone applicato su tela, cm 60X80, collezione privata

Foto 2: Mario Marcucci, Libecciata in pineta, primi anni '50, olio su cartone, 34X48 cm

1910-1992
Mario Marcucci e Viareggio
Ambienti e riflessi sentimentali
a cura di Alessandra Belluomini Pucci

Viareggio, Villa Paolina
18 dicembre 2010 – 13 febbraio 2011

Orari di visita: dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30, lunedì chiuso. Ingresso Libero

Info: Musei Civici di Villa Paolina
Comune di Viareggio, Via Machiavelli, 2 - 55049 Viareggio
Tel/Fax 0584- 961076 e-mail: civicimusei@comune.viaregio.lu.it
www.comune.viareggio.lu.it e www.viareggiomusei.it

"PLUS ULTRA". AL MACRO PELANDA OPERE DALLA COLLEZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO


MACRO e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presentano, fino al 20 marzo 2011 al MACRO Testaccio, una selezione delle opere più importanti della Collezione Sandretto Re Rebaudengo nella mostra PLUS ULTRA, a cura di Francesco Bonami. Per la prima volta a Roma, una collettiva dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con una importante selezione di artisti italiani e internazionali che hanno tracciato la storia dell'arte contemporanea dagli anni Ottanta a oggi.
PLUS ULTRA presenta trentotto artisti con opere di pittura, scultura, video, fotografia, installazioni, creando un percorso articolato e approfondito sui linguaggi e le idee dell'arte di oggi. Fra i nomi presenti: Thomas Demand, Damien Hirst, Pawel Althamer, Carsten Höller, Sarah Lucas, Tobias Rehberger, Piotr Uklanski, Cerith Wyn Evans, Roberto Cuoghi, Giuseppe Gabellone, Diego Perrone, Paola Pivi e Patrick Tuttofuoco.


La Collezione è stata costruita raccogliendo opere di artisti prima che molti di loro esplodessero sul panorama internazionale con mostre nei principali musei e collezioni private del mondo.

Un percorso di vent'anni di collezionismo, affiancato dalle ultime acquisizioni, con le opere di Tauba Auerbach, Hans-Peter Feldmann, Jon Kessler, Robert Kusmirowski, Goshka Macuga, Hugo Markl, João Onofre, Bojan Sarcevic, Piotr Uklanski.

PLUS ULTRA è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-inglese) edito da Marsilio Editori, con un'intervista di Luca Massimo Barbero a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e un testo di Francesco Bonami, oltre a schede approfondite su ciascuna opera.
La mostra offrirà inoltre percorsi di formazione e laboratori didattici per approfondire il lavoro e le idee degli artisti presenti nell'esposizione.


La Collezione
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo inizia a collezionare nel 1992. La sua attenzione è rivolta ai giovani artisti italiani e stranieri. Viaggiando e visitando mostre, musei gallerie e studi di artisti, osserva il contesto contemporaneo e le nuove produzioni nascenti. Fin da subito la Collezione si sviluppa con metodo rigoroso, ed è organizzata in nuclei tematici (tutte le opere sono prodotte dagli anni '80 ad oggi): arte inglese, arte italiana, arte al femminile, arte di Los Angeles, fotografia. Dal 1992 al 1995, la Collezione ha una funzione prettamente privata, anche se il desiderio di mostrarla al pubblico, si fa concreto nel primo evento espositivo che, nel 1994, riunisce sedici artisti inglesi tra cui Tony Cragg, Richard Deacon, Damien Hirst, Anish Kapoor, Julian Opie in una mostra allestita in uno spazio industriale a Sant'Antonino di Susa (To) e poi richiesta nel 1995 dalla Galleria Civica di Modena per la Palazzina dei Giardini.

La Collezione nel 1995 viene data in comodato alla neonata Fondazione ed è messa a disposizione del pubblico. Da quell'anno Francesco Bonami è il curatore dei programmi della Fondazione. Le opere acquisite vengono date in prestito a vari musei e istituzioni culturali italiane ed europee. Nel febbraio 1996 Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è invitata, insieme ad altri collezionisti, dal Museo d'Arte Contemporanea del Castello di Rivoli a presentare una parte della sua Collezione nella mostra "Collezionismo a Torino" e sceglie di presentare alcune opere di arte al femminile. La creatività al femminile troverà ulteriore sviluppo nella Collezione e sarà oggetto di grande attenzione da parte di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e di Francesco Bonami anche negli anni successivi (nel 2004 un intero anno di programmazione della Fondazione sarà dedicato alla donna nell'arte e nella cultura contemporanea). Dal 1997 Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d'Alba, diventa il principale spazio espositivo della Fondazione. Le opere della Collezione costituiscono collettive ampie come "L.A. Times" nel 1998 o "Common People" nel 1999 o affiancano con specifici progetti ("Zone", "Contatto/Impatto", "Nuove Acquisizioni") le mostre del "Premio Regione Piemonte". La Collezione di volta in volta riflette i diversi temi che sostengono le mostre di Guarene.

Nel 2000 il Centre d'Art Contemporain di Bignan - Domaine de Kerguéhhennec - (Francia) accoglie una mostra dedicata alla Collezione. Nel 2000 in occasione della Fiera Internazionale di Arte Contemporanea ARCO, la Fondazione viene invitata dalla Comunidad de Madrid a presentare un esempio di collezione italiana di arte contemporanea con la mostra "Future Identities: Reflections from a Collection". Nel 2001 le opere di dodici artisti italiani presenti in Collezione vengono selezionati per la mostra "Visioni a Catena" al Museo Hara di Tokyo.
Nel 2002 nasce lo spazio di Torino, un luogo dinamico e flessibile che ospita esclusivamente mostre ed eventi temporanei e che permette al pubblico di accostarsi a progetti sempre nuovi. Non è il luogo in cui radicare una Collezione permanente, ma dove presentare un calendario espositivo vario e diversificato. La Collezione continua a crescere energicamente senza più restrizioni di campi tematici e una parte delle opere fotografiche è ospitata in musei italiani e stranieri (Austria, Germania, Spagna, Grecia, Francia).

Nel 2008 nasce FACE (Foundation of Arts for a Contemporary Europe), una nuova fondazione dedicata all'arte contemporanea che coordina e riunisce cinque istituzioni private europee di alto profilo DESTE Foundation di Atene (Grecia), Ellipse Foundation di Caiscais (Portogallo), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (Italia), La Maison Rouge di Parigi (Francia) e Magasin 3 di Stoccolma (Svezia). Le cinque fondazioni mettono le loro collezioni a disposizione per progetti espositivi congiunti.

Sul Progetto
"In questi mesi il pubblico ha potuto scoprire il MACRO come casa diffusa delle immagini e il luogo dove attraversare, senza spostarsi, le cronologie e le geografie dell'arte contemporanea. Per questo motivo, la presentazione delle opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, così importanti nel panorama internazionale, si iscrive perfettamente nella storia e nelle finalità espositive del Museo".
Luca Massimo Barbero
"A quindici anni dalla prima mostra della Fondazione, "Campo 5", è emozionante guardare un attimo indietro e osservare come un'avventura, iniziata in modo quasi casuale, si sia sviluppata in un progetto concreto e con un importante, anche se complesso, futuro davanti. Guardare alle opere e agli artisti che sono cresciuti insieme a noi e che a volte hanno conquistato i più importanti musei del mondo, ci fa sentire più vecchi, ma anche più coscienti di come l'arte possa segnare la trasformazione degli individui e delle società. Le opere della Collezione dimostrano che la filosofia delle acquisizioni non ha seguito né un percorso speculativo né un percorso fondato sulle tendenze di stagione, ma principalmente ha seguito una logica di tematiche che, di volta in volta, apparivano le più adeguate agli sviluppi sia dell'arte sia della società che l'arte contiene".
Francesco Bonami
"Mi sono avvicinata all'arte contemporanea come collezionista. Poi, nel '95, è nata la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per promuovere i giovani artisti in Italia e all'estero. Non credo nelle collezioni da caveau e con questa mostra desidero presentare una parte significativa della Collezione, invitando il pubblico ad avvicinarsi alle opere che hanno segnato questi ultimi trenta anni. Esporre oggi le opere più significative per i quindici anni della Fondazione, in una sede del Macro di Roma, significa rivelare il senso di un progetto a lungo termine, di cui si sono assaporati fino ad ora alcuni stralci, significa mostrare le evoluzioni, i cambiamenti, la storia di una Collezione di Arte Contemporanea, facendo il punto su quanto è già stato fatto e anticipando quanto si farà".
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
La mostra PLUS ULTRA è un evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni CulturaliIn Collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo E con Il Gioco del Lotto - Lottomatica

MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Aperto da martedì a domenica dalle 16 alle 24.
Tariffe: PLUS ULTRA (MACRO Testaccio): 5.00 € intero, 3.00 € ridotto
MACROTICKET: MACRO + MACRO Testaccio (ingresso unico) 10.00 € intero, 8.00 € ridotto – valido 7 giorni.
*Le tariffe potranno subire variazioni in occasione di eventi speciali o mostre temporanee.
www.macro.roma.museum

fondazione Sandretto Re Rebaudengo

MARIO MARCUCCI E VIAREGGIO - Villa Paolina, fino al 13 febbraio 2011



19 dicembre 2010 -

La Provincia di Lucca e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio hanno inaugurato a Villa Paolina, sede dei Musei Civici, una grande retrospettiva del pittore Mario Marcucci. L'esposizione, a cura di Alessandra Belluomini Pucci, è organizzata da Caleidoscopio Arte. "... Viareggio con le sue piazze alberate, i suoi muri, i suoi piccoli conventi, le sue ragazze taciturne, bellissime e felici, e Marcucci sono tutt'uno nell'espressione del pittore ...". In queste parole dello scrittore e poeta Antonio Delfini si racchiude l'elemento ispiratore del progetto espositivo che viene proposto per celebrare i cento anni dalla nascita di Mario Marcucci, nato a Viareggio il 28 agosto 1910 e qui morto il 2 maggio 1992.



Viareggio, con il suo paesaggio, con i suoi colori e con le sue atmosfere, rappresenta il tema principale di molteplici opere dell'artista, un riferimento coerente e costante, riprodotto attraverso l'adesione alle diverse ricerche e linguaggi pittorici che lo accompagnano per tutta la carriera. Le strade, le piazze, le pinete, le marine, le darsene, gli scorci prospettici ritratti dalle finestre della sua casa, attraverso la raffinata combinazione di luce e colore - in questo senso sono emblematici e straordinari i notturni - vengono restituiti con una percezione individuale che rende la pittura dell'artista viareggino un caso esemplare. Particolare è la ininterrotta ricerca coloristica, quasi come un'ossessione compulsiva, che ha indotto Marcucci ad una produzione incessante espressa sui più svariati supporti, dalla carta da pacchi e i fogli stampati, sino ai cartoni da imballaggio, quelli del latte e le famose carte gialle.

Il linguaggio di Marcucci, fortemente caratterizzato da una personalissima visione e interpretazione della realtà, rimane difficilmente classificabile nei movimenti d'avanguardia del Novecento. Questa singolare peculiarità propone infatti, ancora oggi, delle attente riflessioni per un'accurata indagine e riconsiderazione storico artistica della sua produzione.

Artista tormentato e complesso, connesso alla generazione artistica degli anni dieci del Novecento, che include personalità di rilievo del mondo letterario e artistico, Marcucci è un autodidatta - le prime prove artistiche risalgono alla fine degli anni Venti - che trova in Viareggio gli elementi principali della sua formazione, grazie anche all'intenso scambio culturale con gli amici scrittori Luca Ghiselli (1910-1939) e Mario Tobino (1910 – 1991) prima, e con l'ambiente artistico degli Ermetici Fiorentini poi.
Nel corso degli anni Trenta espone a Viareggio, dove ottiene i primi riconoscimenti. Nel 1937 Carlo Carrà lo segnala in un articolo su "L'Ambrosiano" indicandolo come "una delle più spiccate figure della giovane pittura italiana fuori dai confini locali".
Nel corso della sua carriera consegue numerosi riconoscimenti (nel 1941 vince il Premio Bergamo; poi il Premio Marzotto nell'ambito della Rassegna di pittura italiana di Venezia; il Premio 8x10 di Roma nel 1951, il Premio Michetti nel 1953 e il Fiorino nel 1954) e partecipa a prestigiose esposizioni tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, mentre a Firenze allestisce importanti mostre personali.
Il definitivo ritorno a Viareggio, nel 1966, individua il periodo più importante nella creazione dell'artista segnato da una considerevole produzione di altissima qualità.

L'esposizione è costituita da circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni private. Ai dipinti dedicati agli ambienti e al paesaggio di Viareggio, sarà affiancata una sezione dedicata agli autoritratti e ai ritratti di amici e familiari dell'artista, tra i quali Mario Tobino, Luca Ghiselli e Cesare Garboli.
Nel bel catalogo, edito da Caleidoscopio Edizioni, contributi di Alessandra Belluomini Pucci, Manlio Cancogni, Enzo Faraoni, Massimo Marsili, Claudia Menichini, Piero Pananti, Giovanni Pieraccini, Vanda Puccetti, Susanna Ragionieri.

Foto 1: Mario Marcucci, Panorama viareggino (Marina), 1981, olio su cartone applicato su tela, cm 60X80, collezione privata

Foto 2: Mario Marcucci, Libecciata in pineta, primi anni '50, olio su cartone, 34X48 cm

1910-1992
Mario Marcucci e Viareggio
Ambienti e riflessi sentimentali
a cura di Alessandra Belluomini Pucci

Viareggio, Villa Paolina
18 dicembre 2010 – 13 febbraio 2011

Orari di visita: dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30, lunedì chiuso. Ingresso Libero

Info: Musei Civici di Villa Paolina
Comune di Viareggio, Via Machiavelli, 2 - 55049 Viareggio
Tel/Fax 0584- 961076 e-mail: civicimusei@comune.viaregio.lu.it
www.comune.viareggio.lu.it e www.viareggiomusei.it


sabato 18 dicembre 2010

Palazzo Strozzi "RITRATTI DEL POTERE - Volti e meccanismi dell'autorità"

A Firenze, fino al 23 gennaio 2011, al CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Fondazione Palazzo Strozzi è in corso la mostra RITRATTI DEL POTERE. Volti e meccanismi dell'autorità. La mostra sviluppa un'analisi sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale nel mondo contemporaneo, attraverso le opere di artisti e collettivi internazionali quali Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d'études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttmann, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men.


L'iniziativa si tiene in contemporanea con la retrospettiva dedicata al Bronzino, maestro della ritrattistica manierista, ospitata al Piano Nobile di Palazzo Strozzi.

L'iniziativa, nata da un progetto del CCCS, con la consulenza scientifica di Peter Funnell (curatore e direttore dei programmi di ricerca alla National Portrait Gallery di Londra), Walter Guadagnini (presidente della Commissione Scientifica del progetto "UniCredit & Art"), Roberta Valtorta (direttore del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo), con il coordinamento di Franziska Nori (direttore del CCCS), presenta le opere di artisti e collettivi internazionali - Tina Barney, Christoph Brech, Bureau d'études, Fabio Cifariello Ciardi, Clegg & Guttmann, Nick Danziger, Rineke Dijkstra, Jim Dow, Francesco Jodice, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Trevor Paglen, Martin Parr, Wang Qingsong, Daniela Rossell, Jules Spinatsch, Hiroshi Sugimoto, The Yes Men - in grado di sviluppare un'analisi critica sul ritratto e sulla rappresentazione mediatica del potere politico, economico e sociale.

L'iniziativa si tiene in contemporanea con la retrospettiva dedicata al Bronzino, maestro indiscusso della ritrattistica manierista, ospitata al Piano Nobile di Palazzo Strozzi.

Il percorso espositivo si sviluppa seguendo due principali prospettive: l'analisi del potere come espressione del carisma di singoli individui che sono diventati icone o simboli del loro tempo e l'indagine sul potere di istituzioni o modelli sociali che si rappresentano o che sono criticamente rappresentati.

Nell'epoca contemporanea il ruolo delle immagini è cresciuto a tal punto da far emergere in modo preponderante il loro valore non solo di raffigurazione ma anche di affermazione del potere. Le opere in mostra testimoniano le strategie di autoreferenzialità, ma anche i diversi approcci da parte di artisti che decostruiscono o mettono in crisi le immagini rappresentative del potere sociale, economico o politico, in grado sia di affermare una leadership ma anche di metterne in crisi l'autorità.

Dalla collezione della National Portrait Gallery di Londra provengono le opere di tre famosi fotografi internazionali che riflettono sull'immagine dell'autorità politica, come la serie dedicata alla regina Elisabetta II di Annie Leibovitz (USA, 1949) che testimonia il dialogo di una celebre artista contemporanea con la grande tradizione della ritrattistica ufficiale, o come il ciclo Blair at War di Nick Danziger (Gran Bretagna, 1958), una straordinaria visione della vita quotidiana di Tony Blair durante i giorni precedenti lo scoppio della guerra in Iraq, o ancora il ritratto di Margaret Thatcher di Helmut Newton (Germania, 1920 – USA, 2004) che mantiene vivo il ruolo di icona di una delle personalità politiche più influenti degli ultimi decenni, nonostante la sua autorità fosse ormai tramontata.

Il duo Clegg & Guttmann (Irlanda, 1957; Israele, 1957) propone le fotografie di tre amministratori delegati della Deutsche Bank. Le immagini, che si ispirano al genere del ritratto di rappresentanza, divengono una riflessione concettuale sul tema della presentazione pubblica di soggetti che sono al tempo stesso i committenti dell'opera. Christoph Brech (Germania, 1964) ritrae un moderno mecenate attraverso un video che si sofferma su un particolare dello scafo del suo yacht, il Sea Force One, un'imbarcazione-museo ripresa da lontano nelle acque di Venezia.

Il ruolo delle immagini, inteso non solo come rappresentazione ma anche come strumento di costruzione o di indagine del potere, è analizzato da artisti quali il giapponese Hiroshi Sugimoto (Giappone, 1948), nei cui Portraits coglie le sculture in cera di personaggi storici o del presente che sembrano tornare in vita tramite la forza evocativa della fotografia, l'olandese Rineke Dijkstra (Paesi Bassi, 1959) che propone una serie di immagini dedicata a un soldato della Legione straniera francese, riflettendo su quanto rimanga dell'individuo quando si rende rappresentante di un'autorità militare, o l'italiano Francesco Jodice (Italia, 1967) che, con il video Dubai Citytellers, analizza lo sviluppo e le ricadute sociali di uno dei nuovi luoghi del potere economico globale.

Tina Barney (USA, 1945) documenta la vita e gli ambienti domestici di famiglie dell'alta società, combinando uno sguardo spontaneo da scatto privato e una raffinata ricerca estetica con molteplici riferimenti all'arte e alla fotografia della tradizione. La provocatoria serie fotografica Ricas y Famosas di Daniela Rossell (Messico, 1973) testimonia il gusto e gli eccessi della nuova ricchissima oligarchia sociale messicana, mentre Luxury di Martin Parr (Gran Bretagna, 1952) ha come oggetto sfilate di moda, corse di cavalli, fiere d'arte nelle principali capitali mondiali, analizzando lo stile di vita delle upper classes nel mondo occidentale globalizzato.

Le immagini di Jim Dow (USA, 1942) ritraggono gli sfarzosi ambienti dei più importanti club privati dell'alta società di New York, luoghi celebri della città ma chiusi e impenetrabili per le persone comuni.

La nuova opera del compositore Fabio Cifariello Ciardi (Italia, 1960) ha come oggetto i discorsi pubblici di celebri uomini politici, letteralmente trascritti in partiture per clarinetto, flauto e violoncello che evidenziano le loro studiate tecniche oratorie di persuasione.

Nel trittico fotografico Past, Present and Future Wang Qingsong (Cina, 1966) rappresenta se stesso di fronte a tableaux vivants che ricostruiscono sculture monumentali e celebrative di stampo socialista, riflettendo sulla natura contraddittoria dell'effettivo potere delle masse nella Cina contemporanea.

Un diverso approccio critico alla tematica del potere proviene dal collettivo francese Bureau d'études (Francia), con un progetto di mappatura delle correlazioni su scala globale tra potere politico e economico. Le operazioni e le missioni segrete della CIA sono invece al centro del lavoro di Trevor Paglen (USA, 1974) che ne ricostruisce movimenti e connessioni top secret. Jules Spinatsch (Svizzera, 1964) presenta un nuovo lavoro, tratto dalla serie video-fotografica Temporary Discomfort, che denuncia la controversa trasformazione di un luogo come l'isola della Maddalena in Sardegna, in occasione del mai avvenuto summit del G8. È inoltre proposto l'esempio di attivismo antagonista del collettivo The Yes Men (USA), di cui viene presentata la clamorosa iniziativa mediatica con cui sono state messe in crisi l'immagine e il potere della multinazionale responsabile della catastrofe ecologica del Bhopal in India.

Accompagna l'esposizione un catalogo bilingue (italiano-inglese) Silvana editoriale che propone una serie di saggi, scritti da autori internazionali provenienti da diversi ambiti e discipline, come ideale approfondimento della tematica della mostra.

Durante il periodo d'apertura, è previsto un calendario di lecture tenute da esperti di vari settori che apriranno spazi di confronto diretto con il pubblico.


RITRATTI DEL POTERE. Volti e meccanismi dell'autorità

Firenze, CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Palazzo Strozzi

fino al 23 gennaio 2011

Orari: martedì – domenica 10.00 - 20.00, giovedì 10.00 - 23.00. Lunedì chiuso.

Biglietto (valido per un mese): 5,00 € intero; 4,00 € ridotto (studenti universitari e convenzioni); 3,00 € ridotto scuole;

giovedì gratuito 18.00 – 23.00

Catalogo: Silvana editoriale (www.silvanaeditoriale.it)

INFO

Tel. +39 055/ 2645155

www.strozzina.org

www.palazzostrozzi.org


venerdì 17 dicembre 2010

ORI ANTICHI DELLA ROMANIA PRIMA E DOPO TRAIANO


Grazie alla presenza di ricche miniere d'oro, già nel XVII secolo a.C. l'antica Romania fu caratterizzata da una produzione artistica di altissimo livello legata al prezioso metallo. E ora una mostra eccezionale porta per la prima volta in Italia un nucleo consistente degli antichi tesori romeni, ospitati dal 17 dicembre al 3 aprile 2011 ai Mercati di Traiano. Tra di essi risaltano gli oggetti prodotti dai Daci, la popolazione resa celebre dalla conquista dei Romani guidati dall'imperatore Traiano, all'inizio del II secolo d.C. La scelta dei reperti è quindi prestigiosa ed insieme con un forte valore simbolico, vista la presenza della Colonna di Traiano, innalzata a Roma proprio dopo la conquista della Dacia ed emblema di unione tra le due culture.

giovedì 16 dicembre 2010

IL DONO DELL'AMORE: PERCORSO D'ARTE E DI FEDE AL PALAZZO ARCIVESCOVILE DI AGRIGENTO



Sarà inaugurata domani, venerdì 17 dicembre, alle ore 19.00 presso il Palazzo Arcivescovile di Agrigento la mostra di arte sacra allestita dall'Arcidiocesi di Agrigento, in occasione del Natale 2010 dal titolo "Il dono dell'Amore". Il percorso di arte e di fede è un'occasione per meditare sul mistero del Natale cristiano del "Verbo fatto carne" (1Gv 1,1).

Questo messaggio di fede viene riproposto attraverso la bellezza dell'arte sacra. Le immagini raffiguranti l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione inviteranno i visitatori a meditare sul profondo significato del Natale, sul significato nascosto di quelle splendide rappresentazioni, traduzione della Parola-Verbo e dunque strumento di evangelizzazione della chiesa. Scriveva papa Paolo VI: "Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha sempre avuto bisogno dell'arte per rendere percepibile e anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello Spirito, dell'invisibile, di Dio". Le immagini sono dunque espressione di quella feconda storia del rapporto tra arte e chiesa, una perfetta intesa che ha costruito nei secoli una splendida risposta artistica."Il percorso allestito - dice Mons. Montenegro - invita ad andare oltre le immagini... perché oltre l'immagine c'è il vivo amore. Invito tutti a rivivere il Mistero di quella notte in cui Gesù illuminò il mondo con la sua luce, attraverso i colori delle arti figurative nel segno dei grandi artisti del passato".

Il Percorso, progettato e diretto da Giuseppe Pontillo, direttore dell'Ufficio BBCCEE della Curia Arcivescovile di Agrigento si avvale della consulenza scientifica di Domenica Brancato e di Ilena Virone per la ricerca il coordinamento. L'allestimento e la custodia è a cura dell'Associazione Culturale "Ecclesia Viva" di Agrigento. Le opere esposte nella mostra provengono dal Capitolo Metropolitano (Cattedrale- Agrigento), Parrocchia S. Maria del Pilerio (Alessandria della Rocca), Parrocchia SS. Crocifisso (Aragona), Parrocchia B.V.M. di Lourdes (Campobello di Licata), Parrocchia S. Domenica (Cammarata), Parrocchia Spirito Santo (Cattolica Eraclea), Parrocchia B.V.M. dell'Itria (Favara), Parrocchia B.M.V. del Monte Carmelo (Grotte), Parrocchia SS. Antonio e Vincenzo (Licata), Parrocchia Sacra Famiglia (Palma di Montechiaro) Oratorio Maria SS. del Rosario (Palma di Montechiaro) Parrocchia Madonna del Carmelo (Racalmuto) Parrocchia S. Biagio (San Biagio Platani) Parrocchia S. Angelo Martire (Sant'Angelo Muxaro) Parrocchia B.V. M. dell'Udienza (Sambuca di Sicilia).

La mostra sarà visitabile fino al 6 Gennaio (ingresso libero) tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00. Resterà chiusa il 25-26 e 31 dicembre 2010 e la mattina del 1 gennaio 2011.

mercoledì 15 dicembre 2010

MAMbo. LA COLLEZIONE Per una storia del Museo d'Arte Moderna di Bologna

15 dicembre 2010 -
Direzione scientifica di Gianfranco Maraniello, dal 2009 la Collezione Permanente del MAMbo si presenta al pubblico con un allestimento completamente rinnovato, con l'intento di dare una lettura della storia dell'arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l'attività dell'ex Galleria d'Arte Moderna di Bologna.Allo scopo sono stati realizzati importanti restauri e acquisizioni che hanno incrementato il patrimonio del museo e sono rientrati a disposizione dell'Istituzione lavori di grande rilievo, come ad esempio Funerali di Togliatti di Guttuso.

JOAN MIRÓ I miti del Mediterraneo


A PISA - PALAZZO BLU fino al 23 GENNAIO 2011 LA MOSTRA "Joan Mirò. I miti del Mediterraneo". L'iniziativa è la seconda di un ciclo triennale di mostre dedicato ai grandi protagonisti dell'arte del Novecento e al loro rapporto con le tradizioni, la luce e le culture del Mediterraneo.Continua così il programma che caratterizza le attività espositive di BLU | Palazzo d'arte e cultura, istituzione creata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col fine di essere un rilevante punto di riferimento per le proposte culturali non solo per la città.

martedì 14 dicembre 2010

ALLE SCUDERIE DEL CASTELLO DI MIRAMARE LA MOSTRA GIORGIO DE CHIRICO Un maestoso silenzio

Fino al 27 febbraio 2011, le Scuderie del Castello di Miramare di Trieste ospiteranno una mostra che racconta il per corso creativo di Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978). 70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorrono la vicenda artistica di uno dei maestri assoluti dell'arte del Novecento. L'iniziativa, promossa da Galatea Arte Associazione Culturale, organizzata da Tadino Arte Contemporanea, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia, curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro, presenta 90 opere - settanta dipinti, e una ventina tra disegni, acquerelli e inchiostri - realizzate nella prima metà del Novecento da uno dei maestri assoluti dell'arte contemporanea.


Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del XX secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910, o Vaso di Crisantemi del 1912. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d'incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s'intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne.

In quegli anni, l'artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer.

Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell'espressività contemporanea, c'è il rifiuto dell'antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, "nel sopprimere completamente l'uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero", che ha guidato l'arte fino agli inizi del XX secolo.

Infatti, de Chirico pone l'uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti "fotografano" il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell'animo umano.

Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee.

De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l'iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Interno metafisico e Gli archeologi del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Cavalli e Dioscuri e Vita silente del 1929, Cavalli in riva al mare del 1930, Ettore e Andromaca del 1935 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni '40 e '50.

Catalogo Silvana Editoriale.

L'esposizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto Dalla Metafisica all'Arte che, fino al 27 febbraio 2011, vede le Scuderie del Castello di Miramare, ospitare la personale di Fabio Mauri, Un sognatore della ragione che presenta 9 grandi installazioni - come Linguaggio è guerra del 1975, I numeri malefici del 1978, Cina ASIA Nuova del 1996 e Rebibbia del 2006 - tra le più importanti mai realizzate dall'artista romano che, rielaborando le proprie traumatiche esperienze degli anni dell'adolescenza e della guerra, viene a concretizzare la storia nelle cose realizzando, come in un grandioso fermo immagine, di densa drammaticità e rara bellezza, le vicende umane.

Al Castello di Miramare, invece, è allestita la mostra Gli specchi dell'enigma. Artisti intorno a De Chirico. Le opere di 15 artisti italiani contemporanei, quali Adami, Ceroli, Chia, De Dominicis, Nathan, Schifano e altri, dialogano con de Chirico e con le sue invenzioni, attraverso omaggi più o meno espliciti alla sua poetica. Sono personalità molto diverse tra loro, ma nel loro lavoro pare riecheggiare quella 'vocazione' metafisica, individuata dallo stesso de Chirico nell'arte italiana di tutti i tempi. "E il magistero del nostro artista - afferma la curatrice, Silvia Pegoraro - sembra tanto più incisivo e presente quanto più inclassificabile e impossibile da rinchiudere nella gabbia di uno schema. Perché, come scrive Alain Jouffroy, De Chirico è "un grande maestro che non ha seguaci. [...] Impedisce che intorno a lui si lascino cristallizzare certezze, opinioni, mode pericolose". Tutti gli artisti qui presenti sembrano dunque dialogare – sempre in modo diverso e particolare – con qualche aspetto della poetica di de Chirico, e nello stesso tempo con il Genius loci del Castello di Miramare, affascinante e "spaesante" contesto, a suo modo alquanto dechirichiano".

GIORGIO DE CHIRICO. Un maestoso silenzio

Trieste, Scuderie del Castello di Miramare

3 dicembre 2010 - 27 febbraio 2011

FABIO MAURI. Un sognatore della ragione

Trieste, Scuderie del Castello di Miramare

3 dicembre 2010 - 27 febbraio 2011

GLI SPECCHI DELL'ENIGMA. Artisti intorno a De Chirico

Trieste, Castello di Miramare

3 dicembre 2010 - 27 febbraio 2011

Orari: tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00; chiusura biglietteria un'ora prima

Biglietti: Intero: 8,00 €; Ridotto: 6,00 € (Per gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 11 a 18 anni, studenti fino a 26 anni (con tesserino universitario), militari); Gratuito (per minori di 10 anni, portatori di handicap, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all'albo).

Catalogo: Silvana Editoriale (www.silvanaeditoriale.it)

Informazioni: tadino arte contemporanea tel. 02 36568129


lunedì 13 dicembre 2010

Rodin. Le origini del genio

Rodin. Le origini del genio (1864-1884) propone in Palazzo Leone da Perego (via Gilardelli, 10), capolavori assoluti dello scultore che rivoluzionò la plastica contemporanea, come il Giovanni Battista, il Pensatore, il Bacio, le Grandi Ombre e altri ancora, in un viaggio che congiunge le prime esperienze, maturate all'interno della bottega di Carrier-Belleuse, fino alla piena affermazione di una poetica personale e dirompente.


La mostra presenta inoltre 28 gessi, ossia le forme originali da cui si è realizzata la fusione: un prestito di entità e qualità eccezionali, mai concesso fino ad ora, tanto per la fragilità quanto per l'importanza che tali opere - tra cui il Giovanni Battista e il Pensatore - rivestono nell'allestimento del Museo parigino.

Per la prima volta in Italia sono esposti i 19 dipinti, per lo più vedute della foresta di Soignes (Belgio), e alcuni lavori accademici e copie dei grandi maestri del passato, conservati negli archivi del Musée Rodin. In anteprima viene anche presentato un ritrovamento recente, la Jardinière, ossia un vaso decorativo collocato sul celebre Vaso dei Titani, in verità un piedistallo. L'opera, così nel suo formato originale, è stata ricomposta pochi mesi fa a Parigi dopo il ritrovamento di François Blanchetière e per l'occasione legnanese verrà nuovamente assemblata.

La mostra, organizzata in sezioni, prende avvio da Giovinezza e formazione; qui si trovano i lavori giovanili, alcuni studi accademici e i d'après dai maestri antichi, come Poussin, totalmente inediti per il nostro paese. Le prime opere risalgono al 1854, quando Rodin non era che un adolescente. Sono ritratti dei familiari e degli amici, ancora di stampo tradizionale, ma già con i prodromi di quella che sarà la sua grande forza espressiva, oltre alcuni lavori di gusto orientale, e carte con cavalieri e cavalli. Particolarmente interessante è L'Uomo dal naso rotto (L'Homme au nez cassé), nella versione originale in marmo del 1864, rifiutata al Salon di Parigi, di cui verrà presentata anche una versione in bronzo del 1874.

Nella sezione In Belgio, si trovea la serie inedita di dipinti di piccolo formato (olio su cartone) eseguiti in Belgio fra il 1871 e il 1877, per lo più dedicati ai paesaggi della foresta di Soignes, caratterizzati da una luce straordinaria che si lega alla grande tradizione francese di Corot e Courbet.

Il percorso continua attraverso le opere che Rodin realizzò a partire dal 1871 a Bruxelles, dove rimase per sei anni. Sono lavori di piccolo formato, molti dei quali terrecotte, piccoli ritratti o opere di gusto per la committenza borghese, contraddistinte da una grande eleganza e delicatezza.

In Guardando ai maestri, si propongono i d'après da Rubens, mai visti in Italia, e alcuni studi dei maestri italiani quali Donatello, Michelangelo, Tiziano, realizzati durante il primo viaggio in Italia di Rodin del 1876, nel quale scoprì Roma e Firenze - in particolare la basilica di San Lorenzo - dove ebbe modo di appassionarsi a Dante e alla sua Divina Commedia, cui in seguito dedicherà la Porta.

Nella sezione Rientro a Parigi si trovano alcuni dei più importanti capolavori di Rodin, a partire da L'Età del Bronzo (L'Age d'airain), presentata al Salon di Parigi con grande scandalo, oltre a Bellona (Bellone), San Giovanni Battista (Saint Jean-Baptiste), La Défense e alcuni ritratti di straordinaria bellezza, come quello dedicato all'amico e maestro Buste de Carrier-Belleuse. Opere come queste sono ormai pienamente innovative e mostrano tutta la forza di Rodin, l'impeto e la cesura con gli autori del passato, nonché l'attenzione per i grandi maestri italiani della scultura, Michelangelo su tutti.

Nel 1880 lo Stato commissionò a Rodin una porta monumentale per un museo dedicato alle arti decorative, dove un tempo sorgeva l'antica Corte dei Conti e poi la stazione d'Orsay. Quest'ultima doveva essere ornata da undici bassorilievi rappresentanti scene tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. Per questo lavoro, Rodin s'ispirò alle celebri porte che il Ghiberti aveva realizzato nel XV secolo per il battistero di Firenze. Dopo tre anni, l'artista francese giunse a un primo risultato che lo soddisfò, benché il progetto venne abbandonato. Senza più una precisa destinazione, questa porta divenne per Rodin una sorta di serbatoio creativo per numerosi gruppi scultorei indipendenti, come il Pensatore o il Bacio.

Alla sommità, il gruppo composto da tre Ombre è, in un procedimento estremamente moderno, la triplice ripetizione della medesima figura priva di un braccio. Sul trumeau, il Pensatore, ovvero Dante Alighieri, sovrasta l'abisso. Sul battente di destra è riconoscibile la figura del Conte Ugolino. Su quello di sinistra, invece, Paolo e Francesca sono inseriti in un rotolio di corpi.

Alla fine, la Porta venne collocata nel luogo per il quale era stata commissionata, senza tuttavia conservare la sua funzione.

Nella sezione Verso la Porta dell'Inferno, oltre a due rarissimi e preziosi bozzetti, ecco alcune delle opere che hanno reso Rodin immortale, come il Pensatore (Penseur), nelle due versioni, quella nel formato originale per la Porta e il suo ingrandimento. In particolare, della versione di quasi due metri si presenterà il gesso: una concessione straordinaria da parte del Museo. Quindi l'Ugolino (Ugolin), L'uomo che cade (L'Homme qui tombe), Eterna primavera (L'Eternel Printemps), Il Bacio (Le Baiser), La Donna accovacciata (La Femme accroupie), Fugit Amor, L'Adolescente disperato (Adolescent désespéré) per concludere con Le tre ombre (Les Trois ombres), e le due sculture Eva (Eve) e Adamo (Adam).

Un'audioguida gratuita, realizzata da Storyville, con la voce dei curatori, accompagneranno i visitatori all'interno del percorso; saranno predisposte, in collaborazione con Opera d'Arte, visite guidate per i gruppi organizzati e attività didattiche per le scuole cui sarà dedicato uno speciale spazio laboratorio.

Il catalogo edito da Umberto Allemandi & C., disponibile anche in formato digitale, conterrà i testi dei curatori e di Catherine Lampert, Barbara Musetti, June Hargrove, François Blanchetière, Véronique Mattiussi.

Rodin. Le origini del genio è organizzata nell'ambito del decennale delle proposte espositive di Legnano. In dieci anni sono state molte le mostre monografiche organizzate negli spazi cittadini: William Congdon, Franco Francese, Joel Meyerowitz, André Kertész, Giovanni Chiaramonte, Georges Rouault, Federica Galli, Gianfranco Ferroni, Lucio Fontana, Alfredo Chighine, Käthe Kollwitz, Aldo Bergolli, Attilio Rossi, Francisco Goya, Varlin, Jean Rustin, Leonardo Cremonini, Ipoustéguy, Carol Rama, James Ensor, Tino Vaglieri, Sebastian Matta, Aligi Sassu e i giovani Marco Mazzoni, Francesco Albano, Marta Sesana, Enrico Savi. La prima mostra risale infatti all'autunno del 2000 quando la città inaugurò il restaurato Palazzo Leone da Perego, cui nel 2007 si aggiunsero le sale del Castello visconteo. Maurizio Cozzi, Assessore alla Cultura della città di Legnano spiega: "abbiamo organizzato quasi trenta mostre, di autori del calibro internazionale o andando a riscoprire autori fondamentali per la nostra storia, studiando e promuovendo l'incisione, portando in città sculture di eminenti artisti del contemporaneo che hanno dato fiducia al nostro progetto. Anche l'attenzione per i giovani artisti è diventato un momento di dialogo fra le generazioni, gli spazi espositivi, i maestri celebrati, nel costante e determinato tentativo di rendere la nostra città un luogo essenziale per il dibattito culturale lombardo. Con la mostra di Rodin festeggiamo un lavoro decennale nel migliore dei modi possibili, dimostrando che spesso la provincia riesce a proporre mostre di grande rilievo, senza comprare "pacchetti" ma costruendo progetti scientifici raffinati".

Per tutto il periodo di apertura, nel centro di Legnano saranno esposte alcune opere scultoree in omaggio a Rodin, fra cui la Porta d'Oriente di Mimmo Paladino e L'uomo eroico di Ettore Greco, che si aggiungono alle recenti installazioni di opere monumentali di Aligi Sassu e Ugo Riva già allestite negli scorsi anni.

Nel salone delle mostre della Banca di Legnano (largo Franco Tosi 9), dal 22 novembre 2010 al 18 marzo 2011, verrà presentato il ciclo fotografico che Bruno Cattani elaborò per conto del Musée Rodin nel triennio 1999-2001 ritraendo i capolavori di Camille Claudel e Auguste Rodin. La mostra, che consta di una quarantina di scatti in bianco e nero, mette in relazione la vicenda artistica dei due scultori e amanti. Camille entra ventenne nell'atelier di Rodin nel 1884; l'esposizione alla Banca di Legnano dunque comincia dove termina la grande monografica dedicata al maestro francese e mette in luce lo sviluppo della sua opera e quella della sua geniale allieva.

Al bookshop di Palazzo Leone da Perego, sarà in vendita una tiratura d'artista di Bruno Cattani, 'Omaggio a Auguste Rodin'.

In occasione della mostra, l'Unione Confcommercio Milano Monza e Brianza in collaborazione con l'Associazione Territoriale di Legnano e la Camera di commercio di Milano promuovono Legnano ospita Rodin: oltre 100 esercizi commerciali del territorio (ristoranti, caffetterie, negozi e altri operatori del turismo e del terziario) offriranno sconti e agevolazioni ai visitatori che si recheranno da loro con il biglietto della mostra di Rodin. Un'intera giornata di sconti con la possibilità di scegliere quando beneficiare delle promozioni: dalla data del biglietto alla chiusura della mostra (20 marzo 2011), ad eccezione del periodo di saldi per il comparto abbigliamento.

RODIN. Le origini del genio (1864-1884)

Legnano, Palazzo Leone da Perego (via Gilardelli, 10)

fino al 20 marzo 2011

Informazioni

www.mostrarodin.it

02.4335.3522; servizi@civita.it

Prenotazioni visite guidate e attività didattiche per le scuole

OPERAd'ARTE, Milano; tel. 02.45487400; e-mail info@operadartemilano.it

Orari

Da martedì a domenica h 9.30 – 19.00. Lunedì chiuso

La biglietteria chiude mezz'ora prima

Biglietti

€ 9,00 intero

€ 7,00 ridotto under 18 e over 65, gruppi di minimo 15 – massimo 25 persone, titolari di coupon e convenzioni

€ 3,00 ridotto speciale scuole

Gratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti accreditati, disabili e accompagnatore, guide turistiche.

Catalogo

Umberto Allemandi & C. (pp. 199; Euro 28 in mostra, Euro 35 in libreria)

Audioguida gratuita

Sessantaquattro-Ottantaquattro

Il racconto dei ventanni che cambiarono per sempre la storia della scultura raccontato dai curatori della mostra.

A cura di Storyville

Visite guidate

Per gruppi, su prenotazione (max. 25 persone)

€ 70,00 + biglietto d'ingresso ridotto gruppi

A cura di Opera d'Arte

Attività didattiche per le scuole

Visite guidate (durata 60 minuti circa): € 55,00 + biglietto d' ingresso ridotto scuole

Laboratori didattici (durata 90 minuti circa): € 70,00 + Iva 4% + biglietto d'ingresso ridotto scuole

A cura di Opera d'Arte

Camille Claudel e Auguste Rodin, arte ed eros

Fotografie di Bruno Cattani.

Legnano, Banca di Legnano (largo Franco Tosi 9)

22 novembre 2010 – 18 marzo 2011

Orari: da lunedì a venerdì, 8.30-13.15; 14.30-16.30; Sabato e domenica chiuso; Ingresso libero

domenica 12 dicembre 2010

"PABLO ECHAURREN CRHOMO SAPIENS" alla Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla dal 18 dicembre


Apre il 18 dicembre 2010 L'articolata esposizione attraversa gli oltre quarantanni di attività creativa dell'artista romano, evidenziandone gli aspetti tematici che lo hanno reso un personaggio così popolare in campi diversi., a Palazzo Cipolla, storica sede museale della Fondazione Roma, e da ora unicamente dedicata all'arte contemporanea, la mostra antologica Pablo Echaurren | Crhomo Sapiens. Si parte con l'attività fondamentale di pittore, immediatamente visibile nelle grandi e inedite tele su Roma, la sua amata città, e poi con la sala dedicata a Faenza, luogo d'ispirazione per sorprendenti ceramiche, proseguendo con una selezione dei collage legati al mondo del Futurismo, del quale è profondo conoscitore e noto collezionista, per arrivare agli interessanti lavori di grafico, autore di fumetti e illustratore per testate d'avanguardia e libri notissimi, uno per tutti, 'Porci con le ali'.

a Palazzo Venezia "Caravaggio. La Bottega del Genio"

Per le celebrazioni del quarto centenario dalla morte di Caravaggio, il prossimo 22 dicembre 2010 la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, diretta da Rossella Vodret, inaugurerà una mostra del tutto inedita e in forma sperimentale e didattica per ricostruire la bottega di Caravaggio nelle cosiddette "Sale Quattrocentesche" di Palazzo Venezia.


La mostra, dal titolo "Caravaggio. La Bottega del Genio", ideata da Rossella Vodret e curata da Claudio Falcucci, è organizzata dalla società Munus e ha come main sponsor Banca Etruria.

L'idea nasce dal fatto che, nonostante l'imponente bibliografia su Caravaggio, la sua tecnica esecutiva – cioè in che modo Caravaggio realizzava i suoi splendidi capolavori - è ancora un mistero, oggetto ancora oggi di studi approfonditi e specialistici.

Per cercare di capire meglio i suoi processi creativi ed entrare nei meccanismi delle sue composizioni e del suo singolare approccio alla realizzazione delle sue opere di sconvolgente modernità, sarà presentata nelle "Sale Quattrocentesche" un'ipotesi di allestimento dello studio di Caravaggio negli anni romani.

Alla mostra sarà abbinato un ciclo di conferenze, che si svolgeranno tra gennaio e febbraio, a Palazzo Venezia, con cadenza settimanale, ideato da Rossella Vodret e curato da Marco Cardinali e da Maria Beatrice De Ruggieri. In esso, i curatori della mostra e i membri del comitato di studio avranno modo di spiegare e illustrare i processi creativi e tecnici di Caravaggio.

Nell'iniziativa della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma rivivrà la sperimentazione ottica del grande artista lombardo e prenderà forma il suo modo di osservare la realtà, nella speranza di poter così afferrare con qualche certezza in più le motivazioni più profonde del suo "GENIO".

"Caravaggio. La bottega del genio"

Roma, Palazzo Venezia – Sale del '400 (piano terra)

Via del Plebiscito 118

22 dicembre 2010 - 29 maggio 2011

sabato 11 dicembre 2010

Catania, In mostra al Castello Ursino il percorso artistico e umano di Modigliani


"Che un disegno della Sant'Agata sia o non sia di Modigliani è cosa ben diversa da questa mostra, fortemente didascalica, utile perché tanti giovani vengano a capire qual era l'anima di questo grande italiano, Amedeo Modigliani, forse il pittore del '900 più di tutti dotato di anima, e l'anima è il tema religioso per eccellenza". Così il critico d'arte, Vittorio Sgarbi commenta, al termine della visita inaugurale con i giornalisti, la mostra "Modigliani, ritratti dell'anima" in programma al Castello Ursino di Catania da oggi e fino all'11 febbraio 2011. Sgarbi si congratula con gli organizzatori - gli Archivi Modigliani di Roma, il Comune di Catania e la Galleria Side A - sottolineando come "con pochi mezzi e non potendo contare sui prestiti delle grandi collezioni, siano stati comunque capaci di documentare in modo estremamente sensibile lo 'spirito di Modigliani' e questa sua capacità di toccare le corde della nostra sensibilità più intima e più segreta. Cosa che rende questo artista così straordinario".


In merito all'attribuzione dell'inedito Ritratto di Agatae a Modigliani, Sgarbi aggiunge: "Non tocca a me fare la perizia, quello è compito degli Archivi, Parisot potrà rispondere". Poi aggiunge: "E' la prima volta che una mostra su Modigliani mi incuriosisce e mi diverte: per il bell'allestimento teatrale, per la documentazione storica. Una capacità suggestiva e letteraria molto evocativa. Tempo fa feci anch'io qualcosa su Modigliani per Spoleto e Salemi con pezzi della Collezione Moratti, ma neanche la mia mostra aveva incuriosito come questa. Ho anche visto un'opera della Akhmàtova: e tutto questo soverchia di gran lunga quella che pensavo fosse un'occasione devota, con una specie di riconoscimento alla grande Santa che domina la città di Catania. Credo tutto ciò sia un piccolo miracolo che prova che Sant'Agata, di Modigliani non di Modigliani, è sopra Catania e la protegge".

Per il sindaco Raffaele Stancanelli la mostra, voluta e organizzata dall'assessore alla cultura e ai grandi eventi Marella Ferrera, è "un grande salto di qualità per Catania che ci mette in condizioni di dire che, poco alla volta, stiamo superando l'emergenza degli anni passati anche attraverso questi eventi graditi e attesi non solo dai catanesi ma anche dai viaggiatori di passaggio. Sono grato a Marella che ho voluto in Giunta proprio perché desse un impulso in tal senso all'offerta culturale della città, e ringrazio l'intervento degli sponsor privati grazie ai quali abbiamo potuto intervenire con una cifra minima che recupereremo dallo sbigliettamento: incassi che saranno destinati sempre al recupero funzionale del Castello Ursino". Anche Marella Ferrera condivide il sentimento di gratitudine nei confronti di tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, che hanno aderito alla sua chiamata per sostenere il progetto Modigliani. "Un grazie particolare al direttore del Teatro Stabile, Giuseppe Di Pasquale, che ha messo a disposizione della mostra tecnici e maestranze guidati dal direttore degli allestimenti scenici Franco Buzzanca che in questi giorni hanno lavorato notte e giorno per arrivare puntuali all'inaugurazione di oggi".

Per Christian Parisot, presidente degli Archivi Modigliani di Roma e Parigi, il "miracolo" della mostra di Catania è "tutto nelle mani di Marella Ferrera, che ha saputo cucire i desideri di tanti attraverso un invisibile filo d'oro. Quella di Catania è la seconda di una serie di mostre che gli Archivi stanno inaugurando in questi giorni: ieri a Praga, oggi Catania e il 18 dicembre quella del MART di Rovereto organizzata dalla direttrice Carla Belli e da Flavio Fergonzi che darà una esauriente presentazione delle sculture di Modigliani e del periodo dell'arte negra". In merito alle polemiche degli ultimi giorni su quella che l'Osservatore Romano ha definito una "frettolosa attribuzione a Modigliani" del Ritratto di Agatae, Parisot ricorda come la prima autenticazione fu fatta negli anni Settanta dalla stessa figlia di Modigliani, Jeanne, e che l'equivoco è nato da una errata interpretazione del fatto che la lettera fosse indirizzata o meno a Modigliani. "Questo è l'equivoco – spiega Parisot - la lettera è del 1876 e non ha niente a che vedere, nei suoi contenuti, con Modigliani. L'artista riceve, forse per posta dal fratello che visse a Catania per un periodo, questo documento su una magnifica carta che lui riutilizza, disegnandovi sopra la Agatae, come ha fatto per dieci, dodici volte nello stesso anno, il 1919. Siamo in periodo post-bellico e la carta, soprattutto quella di pregevole fattura, scarseggia. Così gli artisti disegnano dove capita: spartiti musicali, menu dei ristoranti, ricevute dei negozi. La mostra di Catania racconta anche questo grazie ai documenti della famiglia riuniti da Jeanne e adesso custoditi dagli Archivi".

Gibiino ha presentato i 7 disegni di Modigliani prestati alla mostra del Castello Ursino dai collezionisti siciliani da lui coordinati. "Opere già prestate a esposizioni internazionali di gallerie e musei ma mai esposte in Sicilia".

Rosso è il filo conduttore della mostra. E Rosso Modigliani è il titolo dei due eventi che uniscono arte culinaria e cultura orchestrati dall'imprenditrice siciliana Giusi Parolino che insieme allo chef Carmelo Chiaramonte ha lanciato il Concept Taste: un percorso di degustazione per esplorare le assonanze fra arte, moda cultura e cibo. Al mattino una tavolozza di rossi dell'Etna: dal fico d'india alla ventresca di tonno, dai ricci di mare alle fragoline di bosco alle arance tarocco. Per la sera la degustazioni delle tre più celebri acque minerali del mondo (Voss, Baduait e Evian) e dieci ghiottonerie DOP italiane: dal pecorino di fossa al lardo toscano, dal carpegna (prosciutto di montagna) ai pecorini in barrique e sottocenere, dall'aceto balsamico Dodi alla torta di ricotta, irrinunciabile omaggio all'arte dolciaria siciliana. La torta è. prodotta con latte di pecora del territorio di Agrigento e realizzata da raffinatissimi maestri pasticceri. I vini sono quelli siciliani Duca di Salaparuta.

LA MOSTRA, i contenuti

In mostra al Castello Ursino è il percorso artistico e umano di Modigliani: un itinerario, fra opere e documenti d'epoca – fra cui il "Diario della madre", una sorta di giornale di famiglia curato da Eugénie Garsin-Modigliani - che ripercorrono la vita del ritrattista erede della tradizione rinascimentale toscana. Secondo un ordine cronologico, che prende il via dalla nascita di Amedeo, sono esposti 25 disegni, 3 oli su tela, 5 sculture oltre a 7 disegni inediti di Modigliani selezionati da Gibiino fra quelli in possesso dei collezionisti siciliani, realizzati a Parigi tra il 1909 e il 1919 e mai esposti in Sicilia. E poi decine di documenti d'epoca e le opere degli amici di Modigliani, che nel quartiere di Montmartre, un secolo fa, visse a contatto con artisti e intellettuali del tempo come Cocteau e Apollinaire. Una quarantina le opere degli amici più intimi di Modigliani, come Picasso, Toulouse-Lautrec e Jacob, e dei contemporanei Orloff, Chéret, Viegels, Foujita.

Il volume dedicato alla mostra è pubblicato da Domenico Sanfilippo Editore, riunisce i saggi di numerosi critici e storici dell'arte italiani e stranieri. Fra i contributi anche quello di Salvo Russo, artista e docente di pittura all'Accademia di Belle Arti e all'Università di Catania, con un testo dedicato alla "virtuale" giornata catanese di Modigliani che, pur desiderandolo, non potè conoscere la città ai piedi dell'Etna dove si erano trasferiti per qualche tempo i fratelli Emanuele e Umberto.

DIDA FOTO

da sn. Salvo Russo, autore di un testo in catalogo, l'assessore Marella Ferrera, il critico Vittorio Sgarbi, il presidente degli Archivi Christian Parisot, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli

INFO

Segreteria Organizzativa "Modigliani, ritratti dell'anima"

Museo Civico Castello Ursino

Piazza Federico di Svevia

Tel. 095 – 34.58.30

Cell. 392-24.411.84

ORARI

da lunedì a sabato 10-19

domenica 9.30-20.30

11 e 18 dicembre fino all' 1.30

(ultimo ingresso ore 24)

FESTIVI

1 gennaio 15.30-20.30

6 gennaio 9.30-20.30

5 febbraio (S. Agata) 9.30-20.30

CHIUSO

25 dicembre

BIGLIETTI

Intero 6 euro

Ridotto 3 euro

Gruppi 5 euro (min 15, max 40 persone)

PREVENDITA BIGLIETTI

Circuito Box Office

Tel. 095 722.53.40

www.ctbox.it

PRENOTAZIONE GRUPPI e VISITE GUIDATE

Segreteria Organizzativa del Castello Ursino 095

Marina Cafà, mobile 392-24.411.84

modiglianicatania@gmail.com


"Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento" nella splendida Villa Manin


Munch e lo spirito del Nord. Scandinavia nel secondo Ottocento vuole, per la prima volta in Italia, costruire il racconto di una storia che identifica appunto lo spirito del Nord con la pittura in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca. Specialmente dedicata al paesaggio, ma ben raccolta anche attorno al tema del ritratto e della figura, la mostra, aperta fino al 6 marzo 2011, composta di circa 130 opere provenienti soprattutto dai musei scandinavi ma anche da alcuni altri musei sia europei che americani, si divide in cinque sezioni. Le prime quattro riservate alle scuole nazionali degli Stati appena menzionati, mentre la sezione di chiusura viene dedicata a Edvard Munch, con 40 opere in totale, di cui 30 quadri e 10 lavori su carta.

giovedì 9 dicembre 2010

AL POLDI PEZZOLI BOTTICELLI NELLE COLLEZIONI LOMBARDE


Firenze, 1510. Muore, il 17 maggio, Sandro Botticelli. Milano, 2010. Il Museo Poldi Pezzoli presenta la mostra Botticelli nelle collezioni lombarde. In occasione del cinquecentenario della morte dell'artista fiorenti no, la mostra Botticelli nelle collezioni lombarde, in programma al Museo Poldi Pezzoli fino al 28 febbraio 2011, riunisce per la prima volta le opere di uno dei più grandi maestri del Rinascimento italiano conservate nelle collezioni pubbliche milanesi e lombarde.

venerdì 3 dicembre 2010

inaugurato il nuovo MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma progettato da Odile Decq


Apre alla città la nuova architettura di Odile Decq, vincitrice nel 2001 del concorso internazionale bandito dal Comune di Roma per l' "Ampliamento del Macro, Museo d'Arte Contemporanea Roma". Frutto di un progetto che trasgredisce l'approccio tradizionale di integrazione tra vecchio e nuovo in un contesto di carattere storico, la nuova ala si inserisce naturalmente nella struttura preesistente e, al contempo, ridefinisce l'intera morfologia e percezione del Museo. Per la realizzazione dell'opera architettonica, il coordinamento tecnico e procedimentale è stato gestito dall'Ufficio Città Storica dell'Assessorato all'Urbanistica, mentre quello amministrativo è stato curato dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. La Direzione dei lavori è stata seguita da Zètema Progetto Cultura, società che gestisce anche i servizi museali.