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mercoledì 15 dicembre 2010

MAMbo. LA COLLEZIONE Per una storia del Museo d'Arte Moderna di Bologna

15 dicembre 2010 -
Direzione scientifica di Gianfranco Maraniello, dal 2009 la Collezione Permanente del MAMbo si presenta al pubblico con un allestimento completamente rinnovato, con l'intento di dare una lettura della storia dell'arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l'attività dell'ex Galleria d'Arte Moderna di Bologna.Allo scopo sono stati realizzati importanti restauri e acquisizioni che hanno incrementato il patrimonio del museo e sono rientrati a disposizione dell'Istituzione lavori di grande rilievo, come ad esempio Funerali di Togliatti di Guttuso.

Le prime tre aree tematiche del nuovo allestimento - Arte e ideologia, Arte astratta e informale, Per una storia della GAM (1968 – 2008). Estratti - ripercorrono i momenti e i movimenti salienti della produzione artistica del nostro Paese, mentre la quarta sezione - Focus on Contemporary Italian Art – è incentrata sulla promozione dell'arte italiana emergente.
Uno spazio apposito è dedicato a video e film, con documenti e opere che datano dal Futurismo ai giorni nostri.
LA COLLEZIONE. Per una storia del Museo d'Arte Moderna di Bologna costituisce la traccia per futuri sviluppi e perfezionamenti del progetto espositivo del MAMbo. L'eredità della GAM, rappresentata da consistenti estratti del patrimonio storico, è oggetto di rilettura in un processo in continuo divenire, in cui al tributo al passato fanno eco il sostegno e la valorizzazione della cultura del presente, con l'ambizione di costituire un importante patrimonio permanente e di contribuire a tracciare la storia del contemporaneo italiano.
In questo percorso - che ha visto l'apertura del MAMbo nel 2007 e vede i nuovi spazi museali di Palazzo d'Accursio ospitare le opere dell'Ottocento e del primo Novecento - l'intero assetto dell'Istituzione è oggetto di un'articolata riconfigurazione che vede le diverse sedi (MAMbo, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose e Museo per la Memoria di Ustica) collaborare in un sistema museale cittadino integrato.
A due anni dall'apertura del MAMbo, LA COLLEZIONE porta inoltre a compimento un percorso di indagine sull'identità e la funzione del Museo contemporaneo intrapreso dal 2006. Sulla scorta di una stagione ormai storica, fra gli anni Sessanta e Settanta, in cui l'institutional critique ha analizzato e decostruito la nozione di "Museo", il ciclo Coming Soon MAMbo + Museo – Mostre, ha inteso in modo riflessivo l'esperienza del trasferimento della Galleria d'Arte Moderna nel nuovo edificio dell'Ex Forno del Pane. Il trasloco fisico dell'Istituzione ha fornito lo spunto per cogliere la possibilità di guardare il museo dal suo interno, reinventandolo e ripensandolo a partire dalla visione di artisti quali Ryan Gander, Building Transmission, Paolo Chiasera, Giovanni Anselmo, Markus Schinwald, Christopher Williams, Adam Chodzko, Bojan Sarcevic, Guyton\Walker e altri che hanno realizzato specifici progetti espositivi rispetto alla nascita del MAMbo.
Analogamente a tutte le collezioni permanenti dei musei bolognesi, l'ingresso a LA COLLEZIONE è gratuito, con l'obiettivo di favorire e stimolare il legame tra i cittadini e il patrimonio artistico e aumentare la familiarità e l'interazione con i luoghi della cultura e della ricerca.
LA COLLEZIONE. Per una storia del Museo d'Arte Moderna di Bologna si avvale del sostegno della Regione Emilia-Romagna e, per la sezione Focus on Contemporary Italian Art, del contributo di UniCredit Group, grazie all'importante partnership che dal 2007 unisce MAMbo con il gruppo finanziario.
AREE TEMATICHE
Arte e ideologia
La scelta stessa del titolo della sezione sottolinea il ruolo che Bologna ha storicamente giocato come laboratorio politico e culturale, che si rintraccia nella scelta dell'attuale sede del Museo, il Forno del Pane, voluto dal primo sindaco socialista, Francesco Zanardi. Il suo profetico motto "Pane e Alfabeto" è perfettamente in linea con l'aspirazione del MAMbo ad avere una funzione sociale, oltre che di divulgazione della cultura contemporanea. Dipinti, filmati, libri e stampe fotografiche sono utilizzati per tratteggiare un'impostazione critica che trascende l'andamento cronologico, facendo dialogare la celeberrima tela di Guttuso Funerali di Togliatti con preziosi estratti da La rabbia di Pasolini, per ricostruire un sentire condiviso. Il percorso si avvale di documenti della storica Radio Alice, voce in presa diretta sulle manifestazioni del '77, che si rispecchia nel progetto concepito da Christopher Williams per la mostra conclusiva dell'esperienza della GAM. La presenza di esponenti della Pop Art italiana e dell'Arte cinetica e Programmata permette invece di ripercorrere le tappe che portarono da una riflessione sull'oggetto del quotidiano alla configurazione del progetto del quotidiano.
Arte astratta e informale
Oltre a fornire un'ampia rassegna degli esponenti di tali tendenze, la sezione ne costituisce un organico insieme che vuole riunire l'universo spesso parcellizzato in scuole differenti, pur rispettandone le diverse anime, attraverso piccoli nuclei dedicati. Troviamo così gli artisti che gravitarono attorno alla galleria Cronache (Borgonzoni, Corsi, Rossi, Mandelli), accanto a quelli dell'Ultimo Naturalismo, strenuamente sostenuto da Francesco Arcangeli, storico direttore della GAM, oltre che importante critico d'arte. Non mancano rappresentanti del gruppo Forma (Accardi, Consagra, Turcato) ad ampliare il quadro a livello nazionale e, infine, un riferimento a Informale in Italia, omonima mostra a cura di Renato Barilli e Franco Solmi (GAM, 1983). Arte astratta e informale include alcune acquisizioni recenti, quali una Natura morta del 1954 di Toti Scialoja, un collage di Germano Sartelli (Senza Titolo, 1958) e alcune storiche Ossidazioni di Nino Migliori risalenti agli anni 1948-1953.
Per una storia della GAM (1968 – 2008).
È la sezione più propriamente dedicata al percorso intrapreso dalla Galleria dal momento del suo insediamento, nel 1975, nell'edificio progettato da Leone Pancaldi. Una storia che non può prescindere dallo spazio stesso, di per sé significativo se si considera il coefficiente innovativo, per l'epoca, di un edificio interamente costruito per essere dedicato all'arte contemporanea. In questa area tematica, l'importanza attribuita all'Arte Povera è testimoniata dalle numerose acquisizioni, sia vecchie che nuove, di opere appartenenti al movimento, tra le quali una serie di foto di Giuseppe Penone (1968) e di lavori di Pier Paolo Calzolari (Senza titolo, 1967) entrati nel patrimonio del MAMbo nel 2009. Altrettanto peso riveste l'Arte concettuale, rappresentata per l'Italia da Boetti e Isgrò.
Un particolare accento è posto sulle ricerche che si basano sulla presenza di Corpo e Azione, di cui sono protagonisti Hermann Nitsch, Gina Pane, Marina Abramovic &Ulay e Gilbert & George. Procedendo nel percorso, si incontrano i Nuovi-Nuovi, con esponenti quali Ontani, Salvo, Mainolfi e altri interpreti del clima citazionista e di recupero delle tecniche dell'arte classica. Attraverso le opere di Scully e Cucchi si approda al ritorno alla pittura tipico degli anni '80, a cui fa da contraltare un ben rappresentato panorama di scultori, con Paladino e Cragg.
Focus on Contemporary Italian Art
La sezione prosegue nell'intento esplicitato da MAMbo, fin dalla sua apertura nel 2007, di produrre, promuovere e collezionare l'arte italiana contemporanea e si arricchisce di nuove acquisizioni, come Homage to the Hollywood Squares (featuring Bridget Riley) di Francesco Vezzoli e Telegram from Buckminster Fuller to Isamo Noguchi explaining Einstein's Theory of Relativity di Elisabetta Benassi. Simbolo della volontà del MAMbo di impegnarsi sistematicamente nell'offrire visibilità istituzionale ai più significativi fermenti culturali del nostro tempo e di permettere agli artisti di affacciarsi alla scena internazionale con progetti e strumenti di alto livello, Focus contribuisce a consolidare lo sviluppo dell'arte in Italia e rappresenta la maggiore collezione museale dedicata alla scena artistica italiana odierna.
Area video
Importante novità del percorso espositivo è un'area per opere video e filmiche che accoglie, dopo una capillare operazione di ritrovamento e archiviazione, una vasta gamma di reperti, dal Futurismo ad oggi, dall'opera al documento. Parte integrante della collezione, tale spazio avrà una programmazione variata ogni giorno della settimana, a cominciare dallo straordinario corpus di Vertigo, mostra inaugurale del MAMbo. Accanto a produzioni recenti, quali i video del progetto Time Code, saranno riportate alla luce immagini del passato, come quelle della Settimana Internazionale della Performance, evento che si ricollega al clima di sperimentazione artistica e politica con cui si apre la collezione e che viene qui riconfermato. Inoltre, questa sala ospiterà e farà da spunto per incontri e approfondimenti con studiosi e ricercatori, testimoniando la volontà del museo di portare avanti un lavoro scientifico condotto in sinergia con le istituzioni accademiche ed universitarie.
LA COLLEZIONE
Per una storia del Museo d'Arte Moderna di Bologna
Direzione scientifica
Gianfranco Maraniello
Ricerca scientifica
Uliana Zanetti, Barbara Secci, Sabrina Samorì, Claudio Musso, Federica Malaguti
Allestimenti
Anna Rossi, Sabrina Samorì
Ricerca materiali bibliografici
Claudio Musso
Area Video
A cura di Fabiola Naldi
Condition report
Mariella Gnani
Restauri:
M.G. Restauro di Mariella Gnani
Laboratorio degli Angeli s.r.l.

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