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martedì 25 gennaio 2011

RETTORE: «IO, CANE SCIOLTO: CHIAMATEMI DADA». L'INTERVISTA

Cantante e compositrice tra le più originali del nostro panorama musicale, (Donatella) Rettore si è sempre distinta cambiando pelle e generi nel corso della sua lunga e colorata carriera, scrivendo e interpretando brani tuttora negli iPod delle nuove generazioni che l'hanno conosciuta grazie ai propri genitori o tramite il passaparola di internet. Dopo la partecipazione ad "Amiche per l'Abruzzo" e al recentissimo "O scià" di Claudio Baglioni a Lampedusa, a che punto è oggi Rettore? «Mi puoi chiamare Dada», dichiara subito con la sua immediata simpatia e disponibilità a Giovanni Zambito che l'ha intervistata per il n. 15 del settimanale Di Tutto: riportiamo l'articolo per intero.
Come nasce il diminuitivo Dada?
Da piccola giocavo con due cugine coetanee: Susanna detta Susy, Italy chiamata Iti mentre io Donatella avevo il diminuitivo di Telly. Dopo che ho cominciato a frequentare Roma, era diventato "Tellina": a quel punto ho preferito Dada. Mi chiamano così gli amici intimi, quelli che mi vogliono bene. Pensa che c'è ancora chi si sbaglia e mi chiama Antonella: ci ho fatto pure una canzone di grande successo...
Donatella vuol dire "piccolo dono": per lei la vita è più un dono o un caso?
Non è un caso, non è un dono: è un'opportunità da giocarsi con molta oculatezza perché non sempre è una cosa meravigliosa. Bisogna saperla affrontare sia quando è gioia che dolore: non tutti i giorni è il tuo compleanno, a volte nevica, grandina, c'è l'alluvione. La vita è una lotta da portare a termine guadagnandosi preferibilmente il regno dei cieli.
Quali sono stati i suoi momenti più difficili?
Il dolore più grande è quello che si prova quando manca qualcuno o quando un amico ti tradisce. Il detto "Dio mi guardi dagli amici, che ai nemici ci penso io" è sempre calzante. La maggior parte delle fregature le ho avute da persone vicine, con cui sono cresciuta insieme e che si sono approfittate. Io per natura sono portata a fidarmi: non posso mica starmene chiusa in una prigione. Per fortuna, altri amici si sono sempre comportati lealmente.
Parliamo del suo prossimo cd...
Dopo il grande successo di "Stralunata" (cd+dvd) io e Claudio Rego abbiamo preparato un nuovo disco con undici inediti, bello, anzi "Splendido splendente, assolutamente divertente". Sono undici pezzi belli lunghi (non lesino mica!). S'intitola "Caduta Massi" come il primo singolo e il tour. Rappresenta la caduta del "kobra", il ricorso alla pillola blu, giustificabile per i 70enni, ma non per i giovani che la ordinano su internet.
Forse perché i giovani hanno pochi stimoli?
Già. Sono abbandonati dai loro genitori che hanno tante fregole e non si decidono a crescere. Mica posso fare da mamma a tutti i rettoriani. Nel cd c'è il brano "Adolescente" dove mi vedo come le ragazzine di adesso che si reputano troppo grasse, inorridiscono per un brufolo in faccia, si fanno beccare impreparate a scuola. A volte mi sento come una sedicenne anche se ho superato i cinquanta, ma non ho la sindrome di Peter Pan.
Il suo pubblico com'è?
Il mio mestiere di cantante si svolge maggiormente nei concerti, nelle discoteche, nelle feste del Pd, nelle piazze e il pubblico è eterogeneo: le zie, le nonne, i punk, i ragazzi dei centri sociali, travestiti, trans, gli skineads con una sana voglia di divertirsi. Mi auguro sempre che la gente quando mi vede abbia la voglia di ridere e sorridere.
Quanto l'idea che mediaticamente s'è costruita corrisponde a verità?
Totalmente. Sono sincera, non so fingere.
Non crede che musicalmente in Italia si punti troppo sul sicuro?
È vero. Siamo tornati indietro: prima si faceva ricerca mentre ora stiamo mettendo da parte l'underground. Io sto producendo un giovane rapper napoletano che ha partecipato al brano "Se morirò" e apre i miei concerti: è un talento che comunica una grande sferzata di energia.
La Rettore di oggi è più stralunata o incazzata?
Direi tutte e due, come anche allegra e squinternata, ma sono tuttora un cane sciolto, convinta di avercela fatta nei confronti di una salute non sempre florida.
Si riferisce a qualche episodio in particolare?
Io sono talassemica e devo sempre prendere ferro per non andare in anemia grave. A trentasei anni per un'emorragia renale ho rischiato di morire e mi hanno ricoverata d'urgenza: mi hanno fatto una trasfusione, avevo 41 di febbre, 50 di pressione, il cuore mi batteva a mille. Non si sa il perché di questa crisi: forse a causa di un dolore, dell'ictus che aveva colpito mia madre. Per tre anni mi sono dovuta attenere a una dieta strettissima e rinunciare pure al caffè. Per fortuna mi sono ripresa e la mia vita è diventata un'altra.
C'è una causa per la quale Rettore si batterà sempre?
La causa animalista. Gli animali ammazzano per fame, gli uomini per piacere. Io sono contro la caccia e purtroppo in Veneto hanno aperto in anticipo la stagione anche per razze protette, forse per questioni economiche. Non è giusto: quando in Italia impareranno a rispettare gli animali, non ci saranno più scontri.

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