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mercoledì 2 ottobre 2013

Teatro Arcobaleno di Roma, fino al 12 ottobre "Qui" di Michael Frayn. Fattitaliani intervista Andrea Trovato

Dopo il debutto all’VIII Festival dell’Incanto (Roddi, Cn) e lo straordinario successo avuto nell’ambito del FontanonEstate, dal 2 al 13 ottobre al Teatro Arcobaleno di Roma va in scena lo spettacolo “Qui”.
Protagonista una giovane coppia (Andrea Trovato, Alessia Sorbello) che, dopo mille incertezze, decide finalmente di affittare un appartamento per andarci a vivere insieme. L’appartamento in questione è un piccolo monolocale di proprietà di una signora (Anna Cianca) rimasta ormai sola, tanto simpatica quanto invadente. Qui! E’ il luogo del presente, dell’istante carpito, delle scelte di vita e del quotidiano ma diventa anche il luogo dell’imprevedibile, delle paure, delle liti e dei sorrisi, un’inesauribile fonte di ricordi di vita vissuta, un libro scritto e mai completato, l’esigenza di un altrove, un eterno divenire… in una parola: un passaggio. Forse non soltanto un luogo. Come la Vita. Come il Teatro.

Dal genio comico di Michael Frayn, celebre per il più noto Rumori fuori scena, un insieme deliziosamente commovente di situazioni che esplorano la complessità dell'amore e della vita di coppia nel mondo moderno enfatizzando l'umorismo che può scaturire dal "semplice" stare insieme! Lo spettacolo, avvalendosi della dinamicità, del ritmo e dello humour tipici della drammaturgia contemporanea di Frayn, offre al pubblico la possibilità di riflettere attraverso il sorriso. L'intervista di Fattitaliani ad Andrea Trovato.
Affrontare le regia di un testo di un autore straniero che sfide pone?
Restituire al pubblico la migliore traduzione possibile. E’ l’unica cosa che mi viene in mente, se di sfida si può parlare. Laddove per traduzione intendo non solo quella delle parole che compongono il testo, ma anche quella di tutta una serie di “con-testi” in cui esse si esprimono. Per il resto il lavoro registico è tale e quale a quello che si fa su un testo italiano per quanto mi riguarda. Il Teatro di per sé è già la traduzione in forma agita di un testo scritto. Nello specifico, la drammaturgia di Michael Frayn a prima lettura può risultare complicata ma, una volta messa in scena, conquista lo spettatore e gli ruba l’attenzione dall’inizio alla fine dello spettacolo. Certo, ci sono delle particolari battute che prendono di mira la società inglese e le sue contraddizioni, ma in questo caso no: è un testo talmente attuale, contemporaneo ed universale che ogni coppia, da New York a Tokyo, avrà modo di identificarsi.

Il titolo italiano ripropone quello originale che in effetti riproduce la sostanza e il significato dello spettacolo: allargandone la portata, di che cosa potrebbe essere la metafora il rapporto fra i tre personaggi?
Indubbiamente della Vita stessa e, quindi, del Teatro. Quando due persone decidono di andare a convivere stanno in fondo cercando la propria identità di coppia. Il loro modo di stare al mondo. Siamo tutti alla ricerca del nostro spazio vitale, ne abbiamo bisogno per poterci identificare in esso, per trovare noi stessi. E quando è una coppia a cercare se stessa e il suo spazio vitale, la situazione diventa un po’ più complessa: le identità si moltiplicano e le esigenze che in un primo momento si pensa di non avere o alle quali si crede di riuscire a soprassedere diventano via via sempre più grandi: crescono insieme alla coppia. Le mura dell’appartamento in cui viviamo si fanno confine. Così gli ambienti diventano territori, i territori persone. Finché tutto questo spazio che ci circonda e ci definisce non comincia a starci stretto. Allora nasce l’esigenza di sconfinare da quelle mura quotidiane, di trovare uno spazio più grande che possa regalarci rispettivamente più aria. Ed ecco che sta per arrivare il Futuro. E’ lì, dietro la porta. Oltre i confini del “qui” che  non può essere altro che “adesso”.

Nella messa in scena rispetto alla regia che aveva in mente l’interazione con le due colleghe ha modificato-accentuato-attenuato qualche aspetto in particolare?
E’ stata una bellissima collaborazione all’insegna della passione che tutti a tre mettiamo in questo nostro mestiere, del rispetto e del piacere di giocare insieme. Ho potuto assumermi la responsabilità di dirigere uno spettacolo in cui recito anche la parte del coprotagonista solo potendo contare sulla preziosa collaborazione di Anna Cianca e Alessia Sorbello. Certamente la loro attorialità mi ha suggerito delle sfumature molto originali e giuste per i personaggi.

Che cosa ha mantenuto e tenuto dello spirito e humour dell’autore inglese?
Spirito e humour di Michael Frayn li considero abbastanza “mediterranei” se rapportati a ciò che comunemente definiamo “humour inglese”. Ho cercato, quindi, di cogliere, rispettare e mantenere le sue intenzioni, fidandomi ed affidandomi alla sua scrittura. Questo testo, nello specifico, è alquanto particolare: si ride ma, come in tutti i testi comici di un certo spessore, il riso nasce da un modo diverso di interpretare la realtà, esattamente come la tragedia ma da un altro punto di vista, dall’altra faccia della stessa medaglia. Giovanni Zambito.

TEATRO ARCOBALENO DI ROMA

DAL  2 AL 13 OTTOBRE 2013

in scena
“QUI”
di Michael Frayn

regia di ANDREA TROVATO

con
ANNA CIANCA
ALESSIA SORBELLO
ANDREA TROVATO

02-13 ottobre 2013
Da merc. a sab. alle 21 - la domenica alle 17.30
Biglietto: intero € 18 + € 1 di prevendita
 ridotto Over65, Metrebus, Bibliocard, CartaxDue, Cral € 15,00 + € 1 di prevendita
 universitari euro 12 + € 1 di prevendita
bambini da 6 a 11 anni € 7,00 - bambini sotto i 6 anni € 2,00

Teatro Arcobaleno – Via Francesco Redi, 1a Roma
Info e prenotazioni tel. 06.4402719 - info@teatroarcobaleno.it
Ufficio Stampa Vita Ragaglia – vita.ragaglia@gmail.com – 342.1051604

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