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sabato 25 gennaio 2014

Kaos Festival, il ricordo di Salvatore Coppola. Le interviste di Fattitaliani all'editore e raccontastorie trapanese

Al via il Kaos Festival, l'evento culturale di Montallegro (Ag) che per due giornate sarà il fulcro e il riferimento dell'editoria, della legalità e dell'identità siciliana. Ad aprire la manifestazione nel pomeriggio Ezio Noto, e Disìu - gruppo costituito dai musicisti Tony Truncali, Totò Randazzo, Francesca Cristaldi, Nicola Pollina, Nanni Cicatello, Fabrizio D'Angelo - che ricorderanno la figura di Salvatore Coppola, editore trapanese scomparso nell’ottobre 2013. Fattitaliani aveva intervistato tre volte Salvatore Coppola per parlare di tre suoi libri...


LA DONNA CHE CAMMINAVA BATTENDO LE MANI
Citando una frase del libro, in che cosa a suo avviso la civilizzazione va regredendo in maniera particolare?
A quelli che sono meno “romantici” di me, se la taglia del suo seno fosse la terza la quarta o la quinta.
Una civilizzazione regredisce quando preferisce l’esteriorità delle cose o delle persone piuttosto che l’umanità delle stesse o le emozioni provate nel contatto audio, visivo, corporeo.

Ha avuto più notizie della donna che ha realmente incontrata a Catania? se la rivedesse, glielo chiederebbe il motivo esplicito per cui batteva le mani?
Non ho avuto ancora notizie, in ogni caso non le chiederei il motivo.

Perché oggi non è facile chiedere la pace "senza tenere tra le mani bandiere né verdi né rosse né nere, né bastoni da una parte né manganelli dall'altra..."?
Si è condizionati da ideologie, a volte ormai superate o non più proponibili ai nostri tempi o condizionate da impari rapporti di forza. La storiella di Davide e Golia oramai è troppo “vecchia”.

Sul coinvolgimento delle persone che si uniscono alla donna camminando e battendo le mani, pensa che in realtà le persone hanno bisogno di una guida o di un esempio?
Diciamo che hanno bisogno di condividere in modo positivo l’idea, il progetto, l’esempio di un'altra persona. Penso, per esempio a Martin Luther King e il Mahatma Gandi (mie prime letture giovanili.

Qualsiasi incontro anche quello apparentemente senza particolari può essere motivo ispiratore e oggetto di narrazione?
Sì, e in effetti anche questo poteva restare come un evento insignificante, ma sicuramente, avendo in testa da qualche parte quello che ho scritto, la donna che… mi è servita a farlo uscire fuori.

Scrittore ed editore: più facile o più difficile?
Premesso che non sono uno scrittore, ma un raccontastorie abbastanza vere o che partono da esperienze vissute… è comunque per me più difficile che fare l’editore che è il mio lavoro fatto di testi di altri, copertine, tipografie… librai… Che, poi, fare l’editore in Sicilia e in particolare a Trapani sia molto difficile è un’altra storia.



DIO NON C'
È E IN OGNI CASO NON ERA OMOFOBO

I link "intertestuali" letterari, musicali, cinematografici, culinari e internettiani le sono venuti così di getto durante la composizione?
Fanno parte da sempre della mia vita, ho letto molto in gioventù, nel 1964 - avevo 13 anni “nacquero” i Beatles e Rolling Stones, Dilan, Baez ecc ecc, la beat generation, i Battisti, Finardi, De Andrè, ecc. La cucina o meglio il mangiare fanno parte della nostra vita e dal momento che ho pubblicato diversi libri di ricette di cucina mi viene facile inserirle. Tutte queste cose, in particolare la musica o le scene da film si trovano abbastanza facilmente in internet, quindi… in poche parole, io racconto la “mia” vita quotidiana fatta anche di incontri come quello di Fateh e del suo ristorante palestinese a Palermo.


In chi e che cosa, in quali "gesti" e parole Dio viene mostrato o fatto passare per omofobo?
Leggendo del primo rapporto fra Adamo ed Eva e in altri passaggi, viene in mente che Dio è molto spesso dipinto come sessuofobo: che ne pensa?

A queste due domande rispondo che dovresti farle a preti, vescovi, cardinali, agli imam della religione islamica, alla Bibbia, ai Vangeli, al Corano, alle Sacre Scritture - così le chiamano - dove tutto, anche la cosa più umana e straordinaria che esiste - grazie a un Dio o no, non è questo il mio problema - come l’amore tra due esseri umani che si esplicita in una cosa normale viste le caratteristiche fisiche-genitali, è peccato mortale e quindi vietato pena l’inferno.


Sul "comodato d'uso" della terra concessaci da Dio noi esseri umani come ci stiamo comportando?
Malissimo, siamo alla soglia di non ritorno dello sfruttamento delle risorse naturali, idriche, geologiche, marine, di specie in estinzione, scioglimento dei ghiacciai, le foreste… cose che in un libro del 1974 Il Dio sotto la pelle di Folco Quilici, Carlo Alberto Pinelli e Bruno Modugno hanno “previsto”.

Bellissimi la parentesi etno-gastronomica del "panino c'a meusa" e il riferimento del felafel: in cucina si tiene sui gusti tradizionali o ama le "contaminazioni".
Unisco per così dire l’utile al dilettevole, sono curioso di gusti e sapori diversi o sconosciuti.

Sa cucinare?
Non so propriamente uno chef, ma so cucinare.

Che vuol dire avere i capelli alla "sanfasò"?
Molto spettinati, arruffati.

Dove il buon giorno si sente dal mattino ovvero la storia del gigante buono di Qal'at-al-ballut Caltabellotta

Il libro inizia con un link di youtube: fa un uso frequente di internet? come lo utilizza?
Uso abbastanza frequentemente internet per ricerche che una volta bisognava farle andando nella biblioteca personale o in quella comunale, la musica, come detto, fa parte della mia vita, l’ascolto in macchina o la sera a casa piuttosto che la televisione.
La "vastedda" del racconto è il pane mentre quella del Belice che cos'è? Quanto (e perché) sarebbe stato diverso se avesse scritto semplicemente una "forma di pane"?
La “vastedda” del Belice è una forma di formaggio - http://www.eristoranti.net/blog/2010/02/la-vastedda-del-belice-presidi-slow-food-sicilia/ Essendo il racconto ambientato in un paesino della Sicilia, mi è sembrato “giusto” usare “vastedda” in quanto visualizza una forma di pane ben conosciuta, cioè a forma rotonda.


Quanto c'è di trasmissione autentica del mito riportato e quanto c'è di narrativamente aggiunto?
Il mito è soltanto la base sul quale costruire una narrazione libera.

Il Totò pastore con le velleità artistiche è anche un po' Salvatore Coppola? Se sì, chi sarebbe il gigante (Salvatore anch'egli) che l'ha spronata allo studio?
Non c’era la volontà di far notare le velleità artistiche di nessuno dei due, soprattutto da parte mia, ma piuttosto un omaggio alla volontà dell’essere umano.


Se al gigante buono chiedessero di costruire il ponte di Messina lo farebbe? con quali criteri?
Non lo farebbe. Il gigante non va contro la natura. Il gigante adatta la costruzione del paese (Caltabellotta) alla morfologia dello stesso.

Quanto fa iniziare bene una giornata e "sentirla buona dal mattino"?
Molto bene, soprattutto quando viene augurata da una persona semplice, senza ipocrisia o per convenzione.

Come mai ha voluto inserire la bella Opera dei Pupi di Ezio Noto?
Ezio è stata la prima persona che ho conosciuto al mio arrivo a Caltabellotta e ci siamo subito incontrati sui diversi terreni, politici, umani… e musicali… ho apprezzato subito la sua musica e i suoi testi, in particolare l’Opera dei pupi, partecipando al videoclip e consigliando lui e il suo gruppo (del quale sono stato nominato membro onorario, assieme a Lillo Sorce regista del videoclip) di registrare un cd contenente altre loro canzoni. Sono contento di aver messo lo zampino visto il successo che il gruppo sta riscuotendo anche al di fuori dello Stretto. Giovanni Zambito.


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