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venerdì 7 febbraio 2014

Musica, Pippo Pollina e il nuovo disco "L'appartenenza", un album concettuale. L'intervista di Fattitaliani

È uscito da poco in Italia “L’appartenenza” (pubblicato da Jazzhaus Records e distribuito in Italia da Artist First), il nuovo disco di inediti di Pippo Pollina, uno dei più apprezzati esponenti della musica italiana d’autore in Europa. In questo nuovo album l’artista siciliano, da sempre impegnato a dar voce a storie dimenticate, a fatti di cronaca spesso taciuti e alle vite valorose dei veri eroi della storia recente, indaga con la consueta ironia ed emozione le difficoltà dell’uomo del nostro tempo e i valori (la terra, la casa, la memoria di persone e oggetti che ti accompagnano, l’incontro con altre culture) a cui si può aggrappare per rimanere fedeli a se stessi.

La canzone che dà il titolo all'intera opera - racconta Pippo Pollina, spiegando il contenuto del suo nuovo progetto discografico - è una dichiarazione di intenti e di aderenze. Quando si getta la maschera e senza alcun timore si afferma cosa ci ha appassionato nella vita e a quali valori si intende ancora fare riferimento. Anche se il mondo cambia in fretta e senza tregua”.
“L’appartenenza” contiene alcune importanti ed eclettiche collaborazioni con artisti italiani e stranieri del calibro di Giorgio Conte, Etta Scollo e Werner Schmidbauer. Inoltre nel brano “E Se Ognuno Fa Qualcosa” Pippo Pollina fa un omaggio a Don Pino Puglisi, sacerdote in prima linea contro la mafia ucciso 20 anni fa a Palermo: un ritratto di una delle figure più alte dell'impegno civile in Italia. Ecco i 13 brani che compongono l’album: “Preludio”, “Mare mare mare” (feat. Giorgio Conte), “Cantautori”, “Laddove crescevano i melograni”, “Sono chi sei sono chissà”, “Anniventi”, “Da terra a terra”, “Helvetia”, “Ti vogghiu beni” (feat. Etta Scollo), “L'appartenenza”, “E se ognuno fa qualcosa”, “Risveglio” (feat. Werner Schmidbauer) e “Adesso che”. L'intervista di Fattitaliani.
Bello l'omaggio ai "cantautori": sono i tuoi riferimenti?
Sicuramente Tenco e Paoli sono due artisti che ammiro molto e a cui sono particolarmente legato. Diciamo che in qualche modo mi sono ispirato a loro per alcuni aspetti del mio lavoro. Anche le canzoni di Ivano Fossati mi hanno accompagnato in alcuni momenti della vita e sicuramente mi hanno ispirato.

In che maniera il "Preludio" accompagna l'ascoltatore nell'atmosfera dell'album? l'hai composto alla fine come di solito si fa con l'introduzione di un saggio?
È un artificio che consente al pubblico di introdursi all’ascolto dell’album. Essendo un album concettuale è importante che dia a chi ascolta la giusta visione per entrare nel mood del disco. È strumentale e l’ho composto alla fine del lavoro come si fa per una giusta introduzione.

"Laddove crescevano i melograni" fa proprio ricordare la campagna arsa dal sole della Sicilia: come trascorrevi l'estate quand'eri bambino? che ricordi ne hai?
Sicuramente è un brano ispirato a questa situazione bucolica. Quando ero piccolo d’estate in Sicilia andavamo sempre in una casa in campagna. Facevamo parte di quei ragazzini privilegiati che potevano passare l’estate in campagna all’aria aperta a giocare. E la visione che ho, il ricordo che ho è proprio quello, i profumi e i colori della Sicilia d’estate sono impareggiabili.

Gli "ospiti" che cosa danno in più alle tue canzoni?
I musicisti con cui mi trovo a collaborare portano sempre il loro bagaglio musicale. Ognuno ha un passato e un percorso preciso che arricchisce in qualche modo il lavoro. Siamo complementari e ognuno dà il suo contributo affinché il lavoro risulti il migliore possibile.

L'esperienza di "Agricantus" oggi sarebbe riproponibile?
Ora come ora direi di no. Ogni gruppo secondo me ha il suo tempo. Le persone che lo compongono prendono strade diverse ed è normale che questo accada. È stata una bellissima esperienza ma ora come ora non sarebbe riproponibile.

I tuoi tanti viaggi in che cosa ti hanno allontanato dalla tua Sicilia? e in che cosa, al contrario, ti ci hanno avvicinato maggiormente?
Viaggiare e venire a contatto con culture diverse sicuramente ti dà una visione diversa del mondo, mi ritengo fortunato per aver avuto la possibilità di vedere e conoscere mondi diversi grazie al mio lavoro. C’è sempre qualcosa di nuovo da fare, da provare e finché avrò la curiosità e un pubblico che mi ascolta andrò avanti a fare quello che amo.

"L'appartenenza" alla Sicilia e di contro la "distanza" dal continente fa parte anche del tuo spirito?
La Sicilia sicuramente è piena di sapori, colori e odori che puoi trovare solo lì. Sicuramente mi sento di appartenere alla Sicilia perché è la mia terra. Allo stesso tempo sento di appartenere anche ai paesi come la Svizzera in cui vivo da diversi anni, o a paesi che hanno ospitato i miei concerti. Diciamo che non sono particolarmente nostalgico. Giovanni Zambito.

A pochi giorni dall’uscita nel resto d’Europa (il 17 gennaio), “L’APPARTENENZA” è stato al 1° posto della classifica “Singer e Songwriter” del portale www.amazon.de. Le prime date del nuovo tour di Pippo Pollina in Svizzera hanno fatto registrare SOLD OUT, e anche le prossime date in Germania (tra cui Monaco) hanno fatto registrare il tutto esaurito già in prevendita (per info: www.pippopollina.com).

Pippo Pollina (voce, chitarra e piano), che ha all’attivo 19 album e oltre 4.000 concerti in Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Olanda, Svezia, Belgio, Egitto e USA, sarà in Italia nel 2014 per presentare dal vivo i nuovi brani contenuti ne “L’APPARTENENZA”, accompagnato sul palco dal Palermo Acoustic Quintet composto da Fabrizio Giambanco (percussioni e batteria), Luca Lo Bianco (basso e contrabbasso), Roberto Petroli (clarinetto e sassofoni), Tino Horat (tastiera), Max Kemmerling (chitarra). Queste le date nel nostro Paese ad oggi confermate de “L’APPARTENENZA Europa Tour 2014”: il 27 febbraio a Torino (Teatro Dopo Lavoro Ferroviario), il 28 febbraio a Cattolica (Teatro della Regina), l’1 marzo a Verona (Teatro Nuovo) e il 2 marzo a Firenze (Teatro Puccini).


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