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martedì 1 luglio 2014

Siculiana, centro di prima accoglienza. Peppe Zambito, segretario provinciale PD: Agrigento sia la provincia del Mediterraneo

Siculiana è un piccolo centro, 4600 abitanti, sulla costa agrigentina, a due passi dalla Scala dei Turchi, che ospita un centro di prima accoglienza. Una struttura che può ospitare 250 persone e che in realtà ha toccato punte di 800-900 ospiti. Una situazione che sta generando preoccupazione nella popolazione, soprattutto dopo un caso di meningite. Proprio a Siculiana il PD dell’unione provinciale di Agrigento promuovere un conferenza sul mediterraneo alla presenza del responsabile nazionale welfare Davide Faraone.
Incontriamo il segretario provinciale Peppe Zambito.

Il vostro progetto si chiama CIAO...
Cooperazione, integrazione, accoglienza e opportunità. Sono le parole chiave attorno alle quali vogliamo proporre una nuova politica sul Mediterraneo che tenga conto dell’accoglienza dei migranti, ma al contempo di elaborare progetti di sviluppo. Vogliamo affrontare la questione nel suo complesso perché puoi accogliere meglio in un territorio culturalmente, socialmente, economicamente più forte.
E quindi?
Immaginare che Agrigento possa rappresentare “la provincia del mediterraneo” non è un’utopia, è un progetto, un'ambizione su cui siamo impegnati. A cominciare dalla sua Università che diventi luogo di vera intercultura con interventi strutturali per superare la precarietà gestionale di questi anni. Una provincia che accoglie chi fugge dalla paura, ma anche luogo di incontro, confronto, proposta dei nuovi processi storico-culturali in atto.
E l’accoglienza?
E’ il primo punto. Siamo una provincia che ha una grande vocazione di solidarietà e a questa non vogliamo rinunciare. E’ chiaro però che in un centro come quello di Siculiana non deve accadere ciò che si è visto a Lampedusa. Un’isola coraggiosa, spesso lasciata sola, con un Sindaco di frontiera come Giusi Nicolini, che nonostante le difficoltà, non ha mai perso di vista il valore dell’accoglienza.
Non vogliamo rivivere scene che mortificano l’essere umano. L’accoglienza va garantita in strutture adeguate, con opportuni interventi sanitari, pensando a progetti di integrazione. Se non diamo ascolto alle “paure”, non sempre ingiustificate, dei cittadini residenti, difficilmente possiamo avviare una necessaria fase di conoscenza e integrazione.
Confida in Renzi?
Assolutamente sì. E’ l’unico in grado di avviare una nuova stagione per il Mediterraneo. Il semestre italiano sicuramente segnerà un cambio di rotta nella gestione dei flussi migratori, con il coinvolgimento di tutte le nazioni dell’Unione Europea. Noi vogliamo esserci dentro questo percorso, perché il territorio va ascoltato.
A proposito, lancerete l’idea di una cartolina per raccogliere proposte...
Riteniamo sia un modo semplice per favorire la partecipazione e per consentire a quanti vorranno di esprimere idee per rendere il nostro progetto il più possibile condiviso. C’è una nuova storia che si sta scrivendo e la Sicilia può scegliere di subirla oppure, come noi crediamo, di liberare le sue potenzialità e diventare protagonista sollecitando e cogliendo nuove opportunità, naturalmente non rinunciando alla sua innata propensione alla contaminazione culturale, dentro i radicati valori di solidarietà. 

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