Siculiana è un piccolo
centro, 4600 abitanti, sulla costa agrigentina, a due passi dalla Scala dei Turchi, che ospita un centro di prima accoglienza. Una
struttura che può ospitare 250 persone e che in realtà ha toccato
punte di 800-900 ospiti. Una situazione che sta
generando preoccupazione nella popolazione, soprattutto dopo un caso
di meningite. Proprio a Siculiana il PD dell’unione provinciale di
Agrigento promuovere un conferenza sul mediterraneo alla presenza del
responsabile nazionale welfare Davide Faraone.
Incontriamo il segretario
provinciale Peppe Zambito.
Il vostro progetto si
chiama CIAO...
Cooperazione,
integrazione, accoglienza e opportunità. Sono le parole chiave
attorno alle quali vogliamo proporre una nuova politica sul
Mediterraneo che tenga conto dell’accoglienza dei migranti, ma al
contempo di elaborare progetti di sviluppo. Vogliamo affrontare la
questione nel suo complesso perché puoi accogliere meglio in un
territorio culturalmente, socialmente, economicamente più forte.
E quindi?
Immaginare che
Agrigento possa rappresentare “la provincia del
mediterraneo” non è un’utopia, è un progetto, un'ambizione su cui siamo impegnati. A cominciare dalla sua
Università che diventi luogo di vera intercultura con interventi
strutturali per superare la precarietà gestionale di questi anni.
Una provincia che accoglie chi fugge dalla paura, ma anche luogo di
incontro, confronto, proposta dei nuovi processi storico-culturali in
atto.
E l’accoglienza?
E’ il primo punto.
Siamo una provincia che ha una grande vocazione di solidarietà e a
questa non vogliamo rinunciare. E’ chiaro però che in un centro come
quello di Siculiana non deve accadere ciò che si è visto a Lampedusa. Un’isola coraggiosa,
spesso lasciata sola, con un Sindaco di frontiera come Giusi
Nicolini, che nonostante le difficoltà, non ha mai perso di vista il
valore dell’accoglienza.
Non
vogliamo rivivere scene che mortificano l’essere umano.
L’accoglienza va garantita in strutture adeguate, con opportuni
interventi sanitari, pensando a progetti di integrazione. Se non
diamo ascolto alle “paure”, non sempre ingiustificate, dei
cittadini residenti, difficilmente possiamo avviare una necessaria
fase di conoscenza e integrazione.
Confida in Renzi?
Assolutamente sì. E’
l’unico in grado di avviare una nuova stagione per il Mediterraneo.
Il semestre italiano sicuramente segnerà un cambio di rotta nella
gestione dei flussi migratori, con il coinvolgimento di tutte le
nazioni dell’Unione Europea. Noi vogliamo esserci dentro questo
percorso, perché il territorio va ascoltato.
A proposito, lancerete
l’idea di una cartolina per raccogliere proposte...
Riteniamo sia un modo
semplice per favorire la partecipazione e per consentire a quanti
vorranno di esprimere idee per rendere il nostro progetto il più
possibile condiviso. C’è una nuova storia che si sta scrivendo e
la Sicilia può scegliere di subirla oppure, come noi crediamo, di
liberare le sue potenzialità e diventare protagonista sollecitando e
cogliendo nuove opportunità, naturalmente non rinunciando alla sua
innata propensione alla contaminazione culturale, dentro i radicati
valori di solidarietà.
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